El choclo jazz!

PUBBLICATO IL 23 Settembre 2007

Gli anni 50-60 hanno visto un periodo di grande successo e diffusione del tango nel mondo. Abbiamo già detto più volte che molti artisti, cantanti, musicisti, attori, che generalmente facevano altro, si sono in qualche modo cimentati con il tango.
Pare che il tango El choclo andasse per la maggiore!

Il grande sucesso di questo tango forse si deve proprio alle parole che Discepolo aggiunse alla musica di Villoldo, composta nel lontano 1905. Il testo celebra il tango, e fa capire quale sia la sua vera forza, quella che lo ha portato in tutto il mondo e anche da noi. Solo a sentirlo nominare, il tango, tremano le mattonelle della sala da ballo (Al evocarte, tango querido, siento que tiemblan las baldosas de un bailongo); e solo a sentire un bandoneon, puoi perderti nel ricordo di chi non c’è più e di chi hai amato (Hoy que no tengo mas a mi madre, siento que llega en punta ‘e pie para besarme cuando tu canto nace al son de un bandoneon).

Abbiamo già più volte sentito (anche grazie agli amici del blog SabiasQue?)  la trompeta di Luis Armstrong suonare un divertente Kiss of Fire, rivisitazione del tango in questione. Per chi non l’avesse mai sentita eccola QUI.

Poi anche il grande Nat King Cole nel 1960 registra una simpatica versione del tango, cantata in lingua originale, con un improbabile accento castillano!  Puoi ascoltare la sua versione QUI.

Ma l’interpretazione dal sapore Jazz che più preferisco è questa QUI. Indovinate di chi è?!! 

Un caro saluto
Chiara

ARTICOLI CORRELATI #

10 commenti

  1. Zoe ha detto:

    Rivendichiamo il “copy-right” dei quiz musicali tangueros, e… pure dell’idea di questo post! (… ma non solo…) !! ;))))
    Direi comunque che l’unico vero “choclo-jazz” è solamente il primo.
    L’interprete misterioso, in ogni caso, è PIAZZOLLA!

    Zoe 😉

  2. Chiara Chiara ha detto:

    Ohibo!
    Ma certamente! Ora provvedo con una bella citazione!
    🙂

    Non vorrete chiamare quiz questa ingenua domandina!!!
    A quando il vostro prossimo vero quiz?
    Aspettiamo con ansia!!!

    Abbracci
    Chiara

  3. Mario Cambiaghi ha detto:

    Zoe, da buona humortangeura sai bene che l’importante è avere idee per primi, mica che te le copino…

    ***************************************************

    Approfitto per un regalo “ufficiale” di humortango alle amministratrici di questo blog.
    Dedicato ai saputelli che di solito stazionano sulle varie list, mica solo su Pipperos (la retorica è, assieme al saccentismo, il peggiore nemico del tango… altro che “nuevo”, “electronico”, o “concorsi anti-emotivi”…)

    La cosa divertente è che quelli che parlano di “vero tango delle origini”, su cosa diavolo davvero sia, disquisendo sulla sua forma e la sua essenza, generalmente manco hanno idea di cosa stiano parlando. Ascoltano le musiche messe in milonga, o i loro CD a casa. Leggono forse qualche libro, ma i libri stessi mancano di documentazione certa. Tutte ipotesi, come quando, di una civiltà intera, hai a disposizione una sola tomba, e ti tocca decifrarla da lì. Forse per questo ognuno può dire quel cazzo che gli pare… 😉

    Circa l’aspetto “ballo” non c’è per esempio, una sola foto dell’800. Le sporadiche foto dei primi del Novecento non possono, ovviamente, dare una idea dell’aspetto dinamico della coreografia. Bisogna aspettare che il tango si tolga dalle strade, per entrare in salon con relative fotocamere, ovvere le prime pellicole, per avere un panorama appena appena realistico.

    Circa l’aspetto musicale, pochissime e generalmente inacessibili le testimonianze. Si pensi solo al fatto che il primo Tango registrato presso la Societa degli Autori è solo del 1893.
    Che si sa quindi del ventennio 70/80, quando nacque?
    Nulla, semplicemente nulla.

    E chi sa che la PRIMA INCISIONE CHE CI RIMANGA (DICESI LA PRIMA…), è questa vera rarità assoluta?:

    http://www.lutto.org/documenti/choclo.wma

    E’ del 1905, ed è ancora su cilindro di cera (il vero fonografo inventato da Edison, non ancora soppiantato dai dischi in pasta negra…).

    E’ Villoldo, lo stesso autore del brano, che lo usò per la sua tournée in Europa, quella che consacrò il tango come novità entusiasmante, e col suo successo gli permise di svilupparsi anche in Argentina…(proprio così, e la cosa risulta divertentissima: il tango argentino si sviluppa in Argentina solo dopo il suo successo europeo… nemo propheta in patria…).

    Fino ad allora, NIENTE ORCHESTRE, al massimo un complessino “flauto violino chitarra”.

    E’ con solo quest’ultima, che Villoldo si accompagna.

    Si puo’ notare il totale ruolo di “payador” assunto dal modesto cantante.

    Sì, il tango allora era un fatto folclorico, ancora da “cantastorie”.

    Notevole il fatto “ritmico”: la milonga non era ancora stata consacrata come genere a sè (bisogna aspettare il 1931..). Si puo notare come i due generi, all’inizio, si confondessero allegramente…
    Del resto, per assurdo, se a De Caro avessero fatto ascoltare non dico Piazzolla, ma Troilo del 50, avrebbe gridato “Che minquia è ‘sta robaccia??”.. 😉

    Basta provare: mettetelo nella vostra abituale milonga, “ex abrupto”, e la presa della Bastiglia, al confronto, sembrerà un pic-nic… 😉

    Torvamente Vostro
    Mario

  4. Chiara Chiara ha detto:

    Grazzzzzie Mario!
    E tu queste belle cosette le tieni per pochi intimi?!!

    Seguirò il tuo consiglio: proporrò il brano in milonga e poi vi racconterò!

    Ti saluto con la faccia sotto ai tuoi piedi…
    senza chiederti nemmeno di stare fermo…
    e puoi muoverti quanto ti pare e piace!
    🙂
    Chiara

  5. Mario Cambiaghi ha detto:

    Eccerto, sennò come facciamo a essere “esclusivi”?… 😉

    E come gradimento per il tuo audacissimo e inconsueto saluto, eccoti la SECONDA INCISIONE MAI CONOSCIUTA di tango (per la terza, ti devi inventare qualcosa di assolutamente sorprendente.. 😉 ..):

    http://www.lutto.org/documenti/50.wma

    E’ anch’essa su cilindro di cera, del 1906..

    E’ Gobbi (el viejo…), che fu con Villoldo a Parigi, nella ricordata tournèe..

    Qui già si passa dal “mono-strumentale” al “conjunto”, per quanto più simile alla “banda paesana”… (solo “maderas” y “bronces”: il risultato sonoro è pessimo, ma si riconoscono flauto, clarino, bassotuba…).

    Il “tecnico del suono” di allora non doveva avere grande dimestichezza, con questi “nuovi” apparati tecnologici.. 😉 Non regolò bene la velocità del cilindro , in fase di registrazione. Puoi apprezzare il singolare “effetto antico grammofono”, e la lunga “charla”.

    Dettaglio divertente: il brano si intitola “Cuidado con los 50”.

    No, non si riferisce alla età che diventa sempre più matura e problematica: si riferisce ai 50 pesos di multa che, una legge allora appena introdotta, comminava a chi provava a molestare le ragazze per strada.. Giuro!!!

    PS: Facci sapere da che Pronto Soccorso ci racconterai, dopo averlo messo, assieme a quell’altro, nella tua solita milonga…

    Biecamente tuo
    Mario

  6. Zoe ha detto:

    Hai ragione Mario 🙂 , ma quello che ci premeva soprattutto era suggerire l’opportunità della citazione delle fonti, e vediamo con piacere che Chiara ha recepito… 😉
    Ci auguriamo dunque che anche quando proporrà questa “perlita” in milonga si ricordi di citare la fonte dalla quale l’ha ottenuta… 😉 … guarda Chiara che HumorTango è ovunque… ti controlliamo… !! 😀

    Baci! 🙂

  7. Chiara Chiara ha detto:

    Ciao ragazzi
    Per Zoe
    Non è che non voglio citare le fonti. Penso sempre che tutti leggiamo un pò di tutto e sappiamo più di quel che è scritto! Ma mi sbaglio. E si può sempre migliorare! Grazie per l’aiuto.

    Per Mario
    grazie nuovamente! Ancor più prezioso! Sapevo della storia di questo brano, ma non l’avevo mai sentito così! grazie. Penso che potrò passare questo pezzo al massimo durante la cena o forse dopo le quattro, quando quelli rimasti in pista mi ballano di tutto!!!
    🙂
    Un altro saluto alla Troisi-Benigni? Muble… muble.. vediamo…

    saluti da una personcina perbene…
    che non farebbe del male nemmeno a una mosca…
    figuriamoci a un santo …
    anzi a un santone come te!
    😉
    Chiara

  8. motogio ha detto:

    sapete che giorno era quando mi è spuntato il primo dente?

    saluti da un salutante
    motogiò

  9. gino ha detto:

    C’e’ del 1902 il primo tango cantato inciso su disco di Angel Villoldo, con la voce dell’attrice Eloisa Ceballos. Questo ed altri dischi erano inframmezzati da canto e parti recitate, come a riprodurre pezzi teatrali, del teatro chico, grande divulgatore fra il pubblico del tango.
    Prima di questo periodo non c’e’ nulla tranne le cronache.
    Le cronache raccontano che durante la guerra del Paraguay, 1865-1869, le bande musicali intrattenevano gli ufficiali suonando tango quebrado. Quindi sia il gionalista che i lettori sapevano di cosa si trattasse.
    Queste notizie sono tratte da:
    El tango ne la sociedad poteña 1880 – 1920.

  10. gino ha detto:

    Dimenticavo di aggiungere che il tango alla fine dell’ottocento era ballato nei teatri durante le feste di carnevale. Le orchestre che suonavano erano le stesse che durante l’anno eseguivano opere liriche, quindi si parla di professionisti, molti dei quali italiani che provenivano dal conservatorio di Napoli e altri prestigiosi nostrani.
    I teatri tra l’altro erano dai piu’ famosi come l’Opera ai piu’ popolari.
    La prima testimonianza che si conosce del ballo in teatro risale al 1888. Il cronista racconta che nel teatro de Flores, durante i balli in maschera, molto diffusi a Buenos Aires, gli ufficiali ballavano il milonguero tango…

Rispondi a Chiara Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*