Sondaggio di Opinione: Preferisci “Mirada e Cabeceo” o l'”Invito al tavolo” ?

PUBBLICATO IL 18 Settembre 2007

Nelle milongas di Buenos Aires esiste un codice abbastanza preciso (mirada e cabeceo), un vero e proprio galateo del tango, regole di comportamento da rispettare in una milonga.

Cabeceo: piccolo movimento con la testa con il quale l’uomo invita la donna a ballare. Si tratta di un’usanza ancora presente nelle milonghe tradizionali, che permetteva all’uomo di invitare una dama a distanza, senza quasi farsi notare, dopo essersi assicurato che la donna stesse guardando proprio lui (Mirada), questo in modo da non rendere pubblico un eventuale rifiuto.

Mirada: la mirada è lo scambio di sguardi tra uomo e donna, con i quali ognuno cerca di far capire all’altro che gli farebbe piacere di ballare assieme. Una volta che l’uomo è certo che la mirada sia rivolta a lui, mette in atto il cabeceo.

02sguardo5050.jpgsguardo-intenso.jpg

Per le femminucce: preferite invitare l’uomo con lo sguardo, o “mirada“, o che sia lui a farsi avanti con l'”invito diretto“, tradizionale, al tavolo ?

Perchè ?

1) Mirada e Cabeceo perchè è un codice antico tipicamente tanguero che ha qualcosa di magico;

2) Invito diretto perchè non sono abituata a guardare gli uomini in modo insistente;

3) Invito diretto, la mirada mi imbarazza.

4) Invito diretto, non conoscevo questa usanza.

5) Mirada e Cabeceo, così posso evitare gli indesiderati.

ARTICOLI CORRELATI #

93 commenti

  1. Chiara Chiara ha detto:

    1, 2, 3, 4, 5 … purchè si abballi!!!
    🙂
    🙂
    🙂
    A parte gli scherzi, direi che le tradizioni sono bella cosa: mi piacciono le sfilate con i costumi tradizionali, ma adoro anche le novità degli stilisti e le sorprese del mio armadio!
    Mi va bene qualsiasi cosa purchè sia spontanea, naturale, e non un obbligo imposto da chissà quali idee. Viva la libertà di fare quello che ci pare!
    Ciao
    Chiara

  2. dctango dctango ha detto:

    A me danno un po’ fastidio le milonghe a tema dove si invita per forza con mirada e cabeceo, mi sembra molto artificiale e poco spontaneo. Il sondaggio invece è sulla spontaneità, su quello che ci aggrada di più e che ci fa’ star meglio….
    Ciao
    Niky

  3. Lulamiao ha detto:

    anche a me va bene tutto purché mi facciano ballare… l’unica cosa: io non invito. Non lo faro’ mai. Qui a Milano, ho notato che gli uomini fanno un po’ fatica a “uscire” dai soliti inviti, quindi molte donne invitano! (e poverette a volte si beccano anche dei 2 di picche! potrei morire!)

  4. lucy ha detto:

    fate conto che la mia risposta sia la somma di chiara+niky+lulamiao.
    e ribadisco: basta che si ABballi (che è un po’ più forte di “balli”).
    lu

  5. dctango dctango ha detto:

    l problema è che noi maschietti saremmo più inclini ad invitare se avessimo un incoraggiamento, diciamo così, “visivo”.
    Niky

  6. gino ha detto:

    Cabeceo: …Si tratta di un’usanza ormai quasi totalmente persa…

    Assolutamente no Niky.
    La mirada e il cabeceo sono tuttora indispensabili specialmente nelle milonghe tradizionali di Buenos Aires, che sono quelle meno contaminate dagli stranieri e dal circuito commerciale.
    Ho visto spesso donne rifiutare un invito diretto al tavolo. La motivazione e’ che vogliono avere anche loro il diritto di scegliere, proprio con la mirada. Insomma e’ prima di tutto la donna che decide con chi ballare e l’uomo col cabeceo conferma il suo invito. O perlomeno decidono entrambi di comune accordo. Se una donna non mira e’ inutile invitarla e si capisce anche che, malgrado stai attirando la sua attenzione, finge di non vederti, come fa l’uomo che si accorge della mirada ma ignora la donna perche’ non gradisce ballare con lei.
    Personalmente adoro questo codice, rente piu’ intrigante il ballo.

  7. dctango dctango ha detto:

    Immaginavo che fosse così Gino, ma non essendo stato a Baires prendo per buono quello che leggo sulla rete.
    Anche se…amiche andate a BAires raccontano di questa atmosfera magica quando entri in milonga, di questa miriade di sguardi che si incontrano….te li senti addosso. Così mi dicono. Sono stato un po’ superficiale nel prendere per buone le definizioni così come le ho trovate….
    Però indubbiamente da noi questa cultura manca ed è un peccato, sarebbe tutto più facile e meno sgradevole.

  8. dctango dctango ha detto:

    Ecco, l’ho corretto. In effetti anche i miei amici argentini me ne parlavano questa estate. Per scrivere questo, la fonte cui ho attinto, probabilmente si riferiva a milonghe d’avanguardia, non tradizionali. Oppure….non è mai stata in Argentina !!!:o)

  9. dctango dctango ha detto:

    Anzi a proposito di milonghe tradizionali, il nostro amico Jorge mi raccontava che a Baires ci sono milonghe dove se non balli come li si usa può capitare che il musicalizador prenda il microfono e ti inviti pubblicamente a lasciare la sala, e che ti restituiscano perfino i soldi purchè tu te ne vada.
    Un altro amico, turista italiano, raccontava invece che all’entrata di una milonga “tradizionale” lo hanno sottoposto ai raggi X chiedendogli se aveva portato le scarpette, dicendogli che lì si ballava in quel certo modo etc etc. Rilancio: miti o verità ?:o)

  10. gino ha detto:

    Però indubbiamente da noi questa cultura manca ed è un peccato, sarebbe tutto più facile e meno sgradevole.

    Sono totalmente daccordo. Quando uno si abbitua ai codici di Buenos Aires le milonghe italiane gli sembrano piu’ feste di compleanno. Sicuramente vi e’ capitato di vedere gente che chiacchiera in pista, donne che chiacchierano fra di loro senza guardare gli uomini e a volte bisogna bussarle sulla schiena per attirare l’attenzione, oppure quando torni al tuo posto lo trovi occupato malgrado sopra c’e’ la tua borsa… Tutte abitudini da discoteca e non da milonga.

    Un altro amico, turista italiano, raccontava invece che all’entrata di una milonga “tradizionale” lo hanno sottoposto ai raggi X chiedendogli se aveva portato le scarpette, dicendogli che lì si ballava in quel certo modo etc etc. Rilancio: miti o verità ?:o)

    Mi sembrano miti. Le scarpe in particolare. Gli uomini usano le scarpe comuni, se c’e’ qualcuno che si cambia le scarpe e’ sicuramente straniero. Le donne invece, quasi tutte si cambiano le scarpe ma nel bagno, perche’ arrivano con scarpe comuni o sandali nei periodi caldi. Non nego che ci sono milonghe particolari, come quella gay o quella dove accettano solo coppie. Trovo invece molto interessanti le milonghe dell’interland di Buenos Aires. Non vedi uno straniero, tutta gente del barrio, educatissimi, eleganti… M’e’ capitato un paio di volte che l’organizzatrice veniva a chiedere il mio nome per annunciare che c’era uno straniero, insomma un evento da sottolineare.

  11. Daniela ha detto:

    La prima volta che sono stata a Bs As al “Beso” non riuscivo a ballare molto perché, causa timidezza, non “miravo” i ballerini. Poi un viejo milonguero mi ha detto che non dovevo esitare a guardarmi intorno perché era un peccato che io stessi seduta…
    non sapendo lo spagnolo ho cercato di dire che ero timida: “soy embarazada!” e lui si è messo a farmi complimenti… ho capito di avergli detto “sono incinta” o_O
    …quindi opto per il punto 2
    Anche se preferirei il 5

  12. dctango dctango ha detto:

    Carino l’aneddoto del “Beso”.
    Quindi per qualcuno non è poi così da buttar via la nostra tanto vituperata tradizione….
    Niky

  13. lucy ha detto:

    cmq è anche peggio mirar e non essere ricompensata: hai fatto una fatica inutile e imbarazzante e, poichè ci hai messo dell’impegno, hai la prova bruciante del tuo appeal prossimo allo zero con una data persona. se invece te ne stai buonina e sorridente, parli ma non troppo, chi ha intenzione di ballare con te si farà vivo comunque. direttamente o con un cenno. se non lo vuoi hai la possibilità di evitare lo sguardo per tempo. mettiamola così: la non-mirada raggiunge lo scopo,io non sono mai stata invitata da chi non guardo, la mirada, al contrario, è suscettibile di delusioni e di fraintendimenti. se due vicine mirano lo stesso uomo, spiegatemi… ne ho viste di uscite orrende. e poi: perchè ci affanniamo a chiederci come è nelle milonghe argentine? ce ne sono talmente tante che mettere insieme gli usi e stabilire quale è quello vicino al very argentina mi pare francamente opinabile. tanto, puoi mirar e cabecear quanto ti pare e poi vai in pista e gli stessi duri e puri del codigo di invito ti salgono sui piedi ti strappano l’orlo della gonna non girano si piantano ti accecano un occhio col gomito ti fanno il gancio te li ritrovi dentro l’abbraccio arretrano di due metri comandano boleos in continuazione e lei li fa tutti e alti… non esiste l’equazione mirada/cabeceo=comportamento corretto.
    tutto il resto lascia a desiderare.

  14. Chiara Chiara ha detto:

    Ciao a tutti.
    Penso che anche in Buenos Aires, oggi come ieri, ci sia gente che va a invitare al tavolo; magari fra amici e conoscenti…e penso ci sia sempre stata.
    So per certo che certe “tardone” invitavano (più o meno esplicitamente) i bei giovanotti in pista! Anche se per cultura gli argentini avranno mentalità leggermente differenti, sono pur sempre esseri umani. E gli uomini hanno tutti le stesse pulsioni, le stesse emozioni, gli stessi pensieri.
    Forse per gli argentini di qualche decennio fa un rifiuto poteva essere uno scotto molto grande, ma anche per i nostri italiani d’epoca non credo fosse diverso!
    (beh forse gli argentini si credono di più: infondo non si dice che “Dio è argentino”?)
    Quindi non alimentiamo questi miti…a meno che non diciamo chiaramente che stiamo giocando a dame e cavalieri e allora possiamo fare tutto, anche metterci in costume d’epoca!
    Il bello resta comunque conoscere e sapere.
    Poi venga quel che viene!
    Un abbraccio
    Chiara

  15. deborah ha detto:

    Non ho preferenze sulle modalità di invito. Spesso vengono al tavolo, ma non mi faccio comunque problemi a mirare. Se ho voglia di ballare non è che mi metto lì a fissare qualcuno, ho pur sempre la mia dose di orgoglio femminile, però mi faccio una bella carrellata lenta per dare la possibilità a chi vuole invitare di notare la mia disponibilità.

    Quando ricevo un invito al tavolo però devo dire che non sopporto quelli che ignorano o non salutano gli altri uomini presenti al mio tavolo, quasi fossero dei rivali o peggio dei nemici….(?!), e magari hanno dovuto anche interrompere la loro conversazione con me… mi sembra un atteggiamento maleducato ed infantile.

    Vorrei aggiungere infine che esiste a mio avviso un galateo anche per il dopo ballo.
    Cari uomini, va bene curare l’invito, ma pochissimi di voi sono bravi a “lasciare”.
    Mi spiego meglio: non sopporto chi dopo aver ballato ti pianta nel mezzo della pista e se ne torna al suo posto girandoti le spalle. Per carità non voglio essere fraintesa, non occorre riportare a braccetto la dama fino alla sedia e congedarsi col baciamano. Chiedo solo di non essere abbandonata come un cucciolo sull’autostrada in agosto. Mi basta essere ricondotta a bordo pista e salutata con un sorriso.

    Non mi piace passare per pignola ma sono tanti i piccoli accorgimenti che renderebbero gli uomini più piacevoli. Lo dico anche per i tanti commenti femminili che sento in giro. Va bene la timidezza, l’insicurezza e via dicendo ma le buone maniere ci stanno sempre bene.

    Azzardo se permettete un piccolo “Manuale di stile del buon milonguero”. E’ chiaro che apro la discussione e accetto da parte degli uomini analogo manuale di stile della buona milonguera.

    1) Invitare con entusiasmo e sorriso, non come ripiego alla noia;
    2) Salutare le persone sedute al tavolo della ballerina invitata;
    3) Al momento del primissimo abbraccio lasciare alla donna la scelta sul tipo di contatto;
    4) Usare il primo tango per “testare” la ballerina e rimandare ai successivi tanghi i passi più elaborati;
    5) Avere cura dell’alito e del profumo;
    6) Evitare di invitare grondanti di sudore (ho notato con piacere che alcuni ragazzi portano una maglietta di ricambio);
    7) Evitare di correggere o dare lezioni in pista;
    8) A fine tanda salutare con un sorriso e accompagnare la ballerina almeno fino a bordo pista.

    Mi rendo conto che detta così sembra facile e che nella realtà noi donne rendiamo tutto più complicato, però sono sicura che un piccolo sforzo può dare buoni risultati.

    Scusate se sono stata troppo lunga…però fatemi sapere.
    Saluti,
    Deborah.

  16. dctango dctango ha detto:

    Cara Lucy, scusami se intervengo sempre, ma è per animare la discussione;quello che tu dici è comprensibilissimo, ma vuoi mettere una “mirada imperiosa” da parte di una donna, con un timido sguardo abbassato o non curante ? Le argentine sono delle “fiere”, col petto in avanti e le spalle in fuori (ne ho conosciute alcune di vere milonguere e mi hanno dato questa impressione), orgogliose del loro portamento, spavalde ! Almeno alcune.
    Sul secondo punto sono con te ! Chi predica bene, nel tango, poi razzola malissimo, sovente ! E sono quelli che poi vogliono avere sempre ragione quando c’è lo scontro.
    Repetita juvant: in milonga bisognerebbe camminare laterali lungo i bordi della pista, non tagliare gli angoli, non andare addosso alla coppia che sta davanti, evitare il passo indietro di partenza o, quanto, meno limitarne l’estensione, non andare dal centro alla periferia e viceversa, non fare boleos esagerati se la pista è affollata e limitare le figure se non c’è spazio, sembrerà risibile ma, non ci si ferma lungo la ronda: mi capita ancora di vedere ballerini anche capaci che si fermano a parlare lungo la ronda, mentre gli altri ballano. (Chiedo venia se ho dimenticato qualcosa).
    Tutto questo, come sappiamo, è difficile, richiede impegno, educazione, tradizione e umiltà. Certo quando scendono il pista personaggi della serie “Yo soy el Tango” allora diventa tutto più difficile.
    Niky

  17. Chiara Chiara ha detto:

    Brava Deb mi piace tutto il tuo messaggio e condivido.

    Poi chiederei ai viaggiatori di non incrementare il mito di ste donne d’oltreoceano, con descrizioni poco realistiche.
    Queste splendide e tutte bravissime ballerine che siedono ordinatamente al loro tavolo con lunghe e affusolate gambe accavallate alla Parietti; ai piedi deliziosi sandaletti profumati. Sorseggiano una bevanda, magari fumano, e guardano: guardano la pista, guardano gli uomini, guardano i ballerini. Nemmeno mezza parola con le vicine perchè bisogna stare concentrate sul lavoro della mirada. Se le hai scelte e se sei alla loro algida altezza scendono dal trono e ti concedono una tanda. Ma una sola per carità. Poi tornano al loro lavoro, sempre senza una parola con le vicine.

    Non ci credo nemmeno se le vedo!
    Le donne son donne e chiaccherano un bel pò! E capiterà anche a loro di scambiarsi il posto: di sedersi un attimo a scambiare due chiacchere con un’amica due tavoli più in là…
    E ce ne sarà qualcuna che non vede l’ora di ballare e accetta anche l’invito fatto al tavolo!

    O son davvero marziane?
    Ciao
    Chiara

  18. dctango dctango ha detto:

    Care dame,
    sono sulla vostra stessa lunghezza d’onda, o quasi….
    Anzitutto voglio dire che, da uomo, quando una donna me “mira” inizio a scodinzolare (vedi foto che mi raffigura) e mi metto a pancia all’aria. A parte gli scherzi, è una bellissima sensazione, di essee scelti e apprezzati. Non aggiungo altro.
    Riguardo all’educazione di cui parla Deborah, modestamente, pur non essendo un bravo ballerino, lì non mi batte nessuno, salvo sfortunati malintesi che possono capitare.
    Io riaccompagno sempre, o quasi, la ballerina al tavolo, dopo una tanda.
    Se sono sudato le dico, quando vado a invitarla, che se le fa’ schifo di non sentirsi obbligata perchè l’ho invitata.
    Sul tipo di contatto di solito la donna sguscia se non vuole essere stretta quindi….di solito cerco un’abbraccio stretto e mi allargo a seconda delle situazioni. Sul testare la ballerina…hai ragione, molti di non, compreso io, ci lasciamo andare troppo presto ad equilibrismi, ma è bello sperimentare se c’è quel tipo di intesa. Mai date lezioni in pista a meno che non siano state richieste dalla ballerina che, capita, non ha capito il passo e lo vuole conoscere. E’ comunque antipatico parlare in pista, non si gusta la musica e si perde il “sabòr” del tango.:o)
    Non sei pignola; anzi, sei stata utile.

  19. dctango dctango ha detto:

    Chiara, io penso che la “mirada” non sia una regola rigida, quanto una piacevole licenza che la donna si concede. Per me vanno bene entrambe le cose. Anzi di solito faccio un mix: mi avvicino al tavolo ed inizio a mirare….a parte quelle che mi scambiano per psicopatico, le altre di solito contraccambiano e non mi devo avvicinare ulteriormente per invitarle in modo esplicito.

  20. dctango dctango ha detto:

    Mi perdonerà….
    ma chi veramente ci può dire come sono le donne argentine è Gino !!! Lui dovrebbe essere lì e se non erro dovrebbe esserci stato più volte !!!
    A parte questo, non credo ad un tipo idealizzato di donna. Certo che sono donne come tutte le altre, certo che parlano ai tavoli, fumano e….mirano perchè ormai è rimasto impresso nel loro DNA e di questa usanza ne sono intrise anche le pareti dei locali.

  21. lucy ha detto:

    qualcuno più che *testare* la donna la tasta…e la impasta. certe manone certi braccioni pitoneschi…

    lucy

  22. dctango dctango ha detto:

    Brava, me l’hai tolta di bocca !!!:o)
    Mia moglie non balla più il tango anche per questo….(sarà una scusa ??? Forse..)

  23. Chiara Chiara ha detto:

    Sarà che sono sposata e che in milonga ci vado con il marito, ma non mi è mai capitato di avere strani sdrusciamenti! Ovvero una volta uno ci ha mezzo provato, ma l’ho guardato talmente male che non ci ha più provato.
    Ciauz
    Chiara

  24. lucy ha detto:

    altolà! le manone e i braccioni che ho sperimentato io sono,credo, solo frutto di goffaggine, di cattivo uso del mezzo, non di malizia. ma fanno un male bestia oltre che essere inversamente proporzionali all’efficacia del comando. ci tengo (ci tango!) perchè non mi piace attribuire viscidumi vari ai tangueri: che sono uomini come tutti, ma, che di solito, sono un tantino meno sfacciati dei galletti amburghesi che si trovano sparsi nelle sale da ballo. eppoi non ho avuto quel “piacere” perchè sono sposatissima con un tanguero anch’io. e sono ormai al di là del bene e del male, al di là di ogni tentazione. non vengono certo a palpicchiare me.

  25. lucy ha detto:

    ah…e scusate i miei tanti interventi, ma è colpa di chiara che è sempre così fantasiosa e stuzzicante e di tutti i commentatori che trovo intelligenti divertenti arguti. lucy

  26. dctango dctango ha detto:

    Grazie Lucy, di cuore,
    intervieni quanto vuoi, tanto non ci tagliano via la corrente elettrica !!!:o)
    Niky

  27. dctango dctango ha detto:

    E dimmi, Chiara,
    come ci ha provato ? Con le mani, con le gambe o con la lingua (nel senso verbalmente:O) ) ?
    Questo dei sondaggi sta diventando un vizio…
    Niky

  28. gino ha detto:

    Le donne son donne e chiaccherano un bel pò!

    Certamente, ci mancherebbe, ma mentre chiacchierano gli occhi sono a “radar” nell’individuare un eventuale ballerino che a loro puo’ interessare. Le piu’ esperte conoscono perfettamente la musica e sanno che la tanda di Biagi la devono ballare con un determinato ballerino, mentre Pugliese con un altro. E siccome i posti a sedere sono sempre gli stessi (io torno a Buenos Aires ogni anno e i camerieri mi conservano sempre lo stesso tavolo e la stessa sedia) e’ facile per la donna, come per l’uomo, rivolgere lo sguardo nella direzione giusta.

    E capiterà anche a loro di scambiarsi il posto: di sedersi un attimo a scambiare due chiacchere con un’amica due tavoli più in là…

    E’ rarissimo anche perche’ e’ sempre tutto pieno e non puoi occupare una sedia di un’altra persona. Comunque capita anche questo ma e’ piu’ facile che avvenga fuori della milonga, fumando una sigaretta.

    E ce ne sarà qualcuna che non vede l’ora di ballare e accetta anche l’invito fatto al tavolo!

    E’ raro perche’ bisogna essere veloci altrimenti resti senza partner, uomo o donna che sia. Io non ballo solo quando voglio riposarmi ma se voglio ballare devo invitare velocemente altrimenti resto al tavolo con le donne tutte invitate. Ma avviene anche l’invito al tavolo ma quasi sempre sono gli stranieri che vengono compatiti perche’ non conoscono el codigo o rifiutati perche’ non si fa.

  29. dctango dctango ha detto:

    Finalmente una voce dall’Argentina :o)

  30. pier aldo ha detto:

    Ciao raga!
    Mirada e cabezeo sembrano “strani” solo perché si chiamano così in castellano. Nel mondo del “liscio” nostrano invitare con lo sguardo si è sempre fatto… Per una ragione di rapidità (lo sguardo è più veloce delle gambe…) e di educazione. Educazione che significa non interrompere una conversazione (spesso le donne in attesa chiacchierano fra loro), non escludere platealmente una donna seduta al tavolo con un’altra preferendo quest’ultima, non disturbare una donna quando è seduta al tavolo con un uomo (che potrebbe essere il suo partner e non gradirlo), ecc. Ma noi abbiamo perso l’educazione in senso generale, figuriamoci nel ballo sociale! Se le nostre donne cominciassero anche solo a “guardarsi” attorno, anche senza ammiccare o fare chissà che smorfie, invece di attendere passivamente, di quanto aumenterebbero le loro possibilità di ballare?
    Pier Aldo

  31. dctango dctango ha detto:

    Di tanto, mitico Pier Aldo, a mio modestissimo parere.
    Io lo auspico, ma senza forzature come si vede in certe milonghe nostrane in cui è richiesto l’invito con “mirada e cabezeo”. Speriamo che sia un’evoluzione culturale del nostro amato ballo qui in Italia. Il nostro amico Pietro (alias Pietrado) mi diceva che da quando ha imparato ad invitare con lo sguardo e col cenno del capo gli è cambiato tutto, gode nel farlo. E ci credo, è elegante, porteno, e non fai brutte figure se la ballerina non vuole ballare con te.
    Niky

  32. pier aldo ha detto:

    Caro Niky, anch’io ritengo che non vadano fatte forzature. E infatti proprio in questi giorni sto tentando di organizzare vicino a Padova una milonga dove vorrei proporre la cosa in modo “soft”, come libera scelta, proponendo (non imponendo) zone della sala per donne “sole” e per uomini “soli”, dove uno saprebbe in anticipo che guardando verso una certa zona avrebbe più possibilità di ballare. Ma, ripeto, come possibilità “in più”, non come regola inderogabile. Del resto, c’è sempre più gente che torna da Buenos Aires con l’abitudine (e il piacere) di guardarsi attorno e di non essere forzata a scelte. Però anche a costoro il sentirsi imporre un comportamente dà fastidio. Questo di dare “ufficialmente” la possibilità facilitandola logisticamente potrebbe essere un’ idea. Io avrei intenzione di provarci. Concludo dicendo che da noi si è imposto il metodo “diretto” perché spesso le “milonghe” sono nate da gruppi associativi che al loro interno si stra-conoscevano. Minore necessità quindi di educazione formale. Però anche minore integrazione con persone estranee al gruppo: e difatti si vede in molte “milonghe”, dove gente di diversa origine continua a ballare all’interno del proprio gruppo, impermeabile o quasi a chi non è “del giro”. Che peccato! ;-(

  33. dctango dctango ha detto:

    Ottima idea Pier Aldo. In bocca al lupo. Sono certo che sarà un successone…

  34. Pietro (Pietrado) ha detto:

    Ahahah, Niky!!!:)
    Beh, adesso non esageriamo!
    Eggià, la mirada e il cabeceo funzionano, eccome se funzionano! Vanno personalizzati però. Io mi regolo così, specie quando gioco fuori casa o quando desidero invitare una bailarina che ancora non conosco (perché, se la conosco o abbiam già ballato insieme, no hay problema!) 🙂 : mi avvicino e le chiedo “la mi scusi: qui, in questa milonga s’usano, son d’obbligo, mirada e cabeceo?”, e subito impietosito dallo sguardo pallido, crucciato, imbarazzato, del suo viso, nel quale si legge “Oddio! ‘Na domanna più facile… no eh?… Popo nun c’avevi artro da chiède?…”, quasi fossi il conduttore d’un quiz televisivo o un agente di polizia in borghese, aggiungo un italianissimo “Ti/Le andrebbe di ballare?”. 😉
    Pietro

  35. Chiara Chiara ha detto:

    x Dc: ci ha provato con le mani: mentre balli, un cambio di abbraccio, un’aggiustatina alla posizione della mano destra dell’uomo ci sta, e può anche risultare una piacevole “conversazione”. Ma non che salga e scenda come in cerca di non so che, che si infili nelle spalline del reggiseno o che arrivi fino al collo dietro alle orecchie! E che marcacion è mai?

    x Gino: grazie che confermi la mia idea di donne normali anche in BsAs. Mi stupisce sta cosa dei posti fissi! Mannaggia! Io non li ho mai sopportati nemmeno a scuola!

    x Pier Aldo: Benvenuto! ottima l’analisi sul ballo sociale. Confermi la mia idea che anche agli italiani scottava il rifiuto…e scotta tutt’ora! Per l’idea della milonga non saprei. Già è meglio di quelle pretenziose dove si può invitare SOLO con mirada&C. Ripeto che sono per la libertà e se questa cosa della Mirada&C è la soluzione migliore, presto ci arriveremo tutti senza obblighi!

    x gli altri: un saluto e un ringraziamento per la partecipazione!
    Chiara

  36. dctango dctango ha detto:

    E certo che scotta il rifiuto, scotta eccome. Anche perchè non siete sole e se le altre vedono che una si rifiuta potrebbero essere indotte ad emularla. Siamo esseri umani mica robot !:o)
    Niky

  37. Chiara Chiara ha detto:

    Se io vedo che uno è stato rifiutato vicino a me, spesso mi offro come supplente! Mi sembra un gesto carino … e lo scotto brucia di meno … anche perchè, modesti a parte, li faccio divertire!
    😉
    Chiara

  38. dctango dctango ha detto:

    Sei una crocerossina del Tango !!!

  39. Chiara Chiara ha detto:

    Mica solo del tango…
    e comunque ho il mio tornaconto… così abballo!!!
    🙂
    Chiara

  40. dctango dctango ha detto:

    Brava,lo capissero tutte…..
    Cmq in media si balla, per fortuna….

  41. pier aldo ha detto:

    Ciao Chiara!
    tu scrivi:
    “Ripeto che sono per la libertà e se questa cosa della Mirada&C è la soluzione migliore, presto ci arriveremo tutti senza obblighi!”

    Sono anche io d’accordo che gli obblighi in questo campo sono una cosa stupida e controproducente. Ma fare conoscere che esiste una possibilità, per chi non ci ha ancora pensato, e darle uno spazio, mi sembra invece positivo.
    Ripeto, che se si guarda la cosa anche solo dal punto di vista della “buona educazione” (lasciamo perdere Buenos Aires…), l’accordarsi a distanza non verbalmente è la cosa più semplice e naturale. Ed è quello che nelle balere nostrane si è sempre fatto, almeno finché è esistita (in Italia) la “buona educazione”. Questo sistema del tango nostrano in cui la donna a capo chino aspetta qualcuno che le batta sulla spalla (esagero, ovviamente, ma mica poi tanto…!! 🙂 ) è triste, maschilista, e sa tanto di mercato delle schiave… 😉

  42. deborah ha detto:

    Nel ribadire che il cabeceo mi piace e che secondo me esiste da sempre in tutte le sale da ballo, vorrei far notare che non tutti però lo sanno fare con stile.
    Sì, perchè c’è modo e modo anche di muovere la testa.
    Ad esempio a me piace un lento e leggero abbassamento della testa in avanti, magari alzando un pò le sopracciglia e accennando un sorriso.
    Non mi piace invece il brusco colpetto laterale come dire “dai fammi ballare valà”, ma per fortuna succede raramente.
    Ok forse sto andando troppo nel dettaglio ma devo confessare che a volte viene la tentazione di rifiutare un invito quando è imbruttito da gesti rozzi.
    Sono troppo esigente?
    Chi mi conosce sa però che ballo sempre con tutti, qui si fa per charlare….
    E voi cavalieri di questa tavola rotonda come lo fate?
    Continuate i vostri interessanti interventi…..
    Saluti a tutti,
    Deborah.

  43. dctango dctango ha detto:

    Ip quelle poche volte che mi è concesso farlo, muovo la testa lateralmente ma di poco e di scatto. Lo so è poco elegante ma me gusta mucho ! Mi fa sentire maskio :o))))

  44. lucy ha detto:

    pieraldo: a me sembra il contrario… lì a guardare e guardare e guardare e comunque ad accettare solo se alla fine “lui” ti vuole: guardo con insistenza x che non mi si fila e y a cui vado bene: davvero sono stata io a scegliere? a me i conti non tornano. sulla “comodità” di rispondere ad un cenno convengo: invece di disturbare passando e ripassando tra i tavoli ci si trova in pista. ma finisce lì. tutto il tessuto di sguardi e controsguardi è posticcio. io non sto a capo chino, se uno che mi piace o non mi piace si dirige verso di me lo vedo e intercetto allora il suo sguardo o lo evito. ho tutto il tempo di reagire. non sono stata lì una sera a cercare di catturare il suo interesse o ad evitarlo come la peste. è questo che trovo deprimente. e trovo fasullo ogni racconto su questo tema che insista su aggettivazione della gamma “intrigante”.
    a venezia “intrigo” vuol dire cosa inutile, impiccio… ecco che cos’hanno di “intrigante” M.and C. (e poi, che fastidio le regole. soprattutto se ci occupiamo delle pagliuzze e non vediamo la trave cfr. n.13)
    lucy

  45. Dori ha detto:

    Anch’io,come molte,pur apprezzandone la “comodità”,entro a fatica nella logica di mirada/cabeceo.Sono d’accordo con Lucy,in realtà la scelta della donna non è sempre oggettivamente tale.Tu miri e rimiri,ma magari alla fine l’unico sguardo che incontri non sempre è quello che vorresti.
    Io penso che non sia facile per noi impossessarci di costumi non cosi’ vicini alla nostra cultura.Intanto(almeno a quelle della mia età)è sempre stato indicato come “poco conveniente” fissare con insistenza un uomo..ora,pur consapevole che nel tango argentino cio’ non fa testo,dopo anni e anni…magari un po’ a disagio ti senti.
    Nelle nostre balere(per intenderci quelle in cui gli Italiani ballavano fino a quando hanno scoperto l’esistenza del tango argentino ;-),le signore hanno sempre evitato come la peste bubbonica colui che invita con un cenno del capo(per noi del liscio è un “coatto”),abituate al gentile e meno grezzo(!):”permette un ballo?”.
    Anche se, a onor del vero,come dice Pier Aldo c’è sempre stato anche da parte del maschio”ruspante” il tentativo di invitare facendo leva sul linguaggio non verbale..ma il successo non è mai stato garantito:O)))
    Boh!Io ci provo comunque…anche se con poca convinzione!
    Ciao
    Dori

  46. pier aldo ha detto:

    Ciao! Giusto ieri sera parlavo di queste cose con maestri di liscio e organizzatori di balere. Mi hanno confermato (stupiti che nel tango non fosse così…) che -se non l’invito all’argentina, che sostituisce in tutto e per tutto il contatto verbale – quantomeno il “guardarsi intorno” per vedere chi sia disponibile al ballo, nel liscio è sempre stato logico e naturale. Anche a Milano tempo fa mi hanno detto la stessa cosa. Che poi, una volta acquisita una disponibilità reciproca, l’uomo si avvicini sulla pista attendendo la donna (Argentina) o vada al suo tavolo chiedendole “Permette questo ballo” (Italia) , se ci pensate un po’ è questione minimale.
    Ed è anche dovuto alla struttura della serata. Nel liscio non sono così importanti gli stili delle orchestre come nel tango, e quindi è meno cogente la suddivisione in “tandas” omogenee. Per cui le coppie si invitano secondo dinamiche interne, in momenti diversi. Nel tango, la stragrande maggioranza delle coppie si invita nello stesso momento, ed andare a invitare direttamente ai tavoli creerebbe ingorghi pazzeschi.
    Il mio invito è semplicemente: “cominciate a gettare sguardi intorno a voi”. Vedrete che le cose andranno da sole, senza forzature e in modo molto più “naturale” che stare ferme ed acchi bassi in attesa del Principe più o meno azzurro…
    Pier Aldo

  47. dctango dctango ha detto:

    Però in Italia non siamo ancora al livello di scegliere la ballerina/o in base alla orchestra.
    Niky

  48. pier aldo ha detto:

    Per Lucy. Tu Scrivi:
    “lì a guardare e guardare e guardare e comunque ad accettare solo se alla fine “lui” ti vuole: guardo con insistenza x che non mi si fila e y a cui vado bene: davvero sono stata io a scegliere?”
    Io credo che ballare insieme debba essere un piacere per entrambi: che gusto c’è a ballare con chi non vuole ballare con te? E quindi un sistema che permetta di “scegliersi” reciprocamente, rapidamente ed evitando rifiuti comunque e sempre spiacevoli debba essere considerato cosa positiva. In cosa consiste la differenza fra quello che fai tu, non stando ad occhi bassi, e la “sostanza” di cabezeo e mirada? In niente, ti garantisco! Il problema è in quelle donne, e sono TANTE, che nel momento degli inviti chiacchierano fra loro, o peggio ancora con un uomo (magari solo un amico che le ha accompagnate), o se ne stanno lì facendo finta di niente e spesso, come dicono a Buenos Aires, con “cara de culo”, ossia a muso lungo, oppure in gruppi misti maschi/femmine in un unico tavolone sempre chiacchiericciando fra loro… Alzassero lo sguardo, si distraessero per qualche minuto dalle loro conversazioni, sorridessero… Basterebbe quello. E talvolta – permettetemelo- una illuminazione della sala appena un po’ più forte di quella di una notte senza stelle… Giusto per vedere chi c’è! Il miracolo sarebbe fatto, senza bisogno di usare termini esotici per indicare cose più che normali… IMHO

  49. gino ha detto:

    Intanto(almeno a quelle della mia età)è sempre stato indicato come “poco conveniente” fissare con insistenza un uomo..

    Ma mica guardano con insistenza e magari con la lingua di fuori. Sia la donna che l’uomo guardano tutti e si soffermano un attimo quando incrociano uno sguardo che gli aggrada e da allora parte la mirada e il cabeceo.
    In ogni modo la discussione non e’ se e’ meglio uno o l’altro modo di comunicare. Le due situazioni sono oggettivamente in un determinato modo, non so se in Italia impareremo a comportarci come loro, e nemmeno so se loro cambieranno il loro modo di fare.
    Personalmente, invece, e questo e’ soggettivo, preferisco di gran lunga il loro linguaggio.

  50. Adriana ha detto:

    Come al solito mi ABBisognano 5, forse 10 minuti per rileggere i vostri commenti a questo post. Per quello che mi riguarda, mi piace molto il ritual di mirada e cabeceo per tutti i motivi che avete detto. E’ vero che all’inizio c’è un certo imbarazzo a guardarsi in giro ma è anche vero che fa parte del “gioco” a cui comunque ci si abitua abbastanza in fretta. E poi mi sembra un modo per sentire la bellezza di un tango già da prima dell’abbraccio. Se poi l’invito avviene al tavolo va bene comunque purchè venga sfoggiato un bel sorriso!

  51. dctango dctango ha detto:

    Ferma, sto prendendo nota ! Questa del sorriso non l’avevo pensata. Direi che è una bella trovata. E’ giusto cercare di essere gradevoli sin dall’inizio. Ottima osservazione, Adriana.
    Niky

  52. Adriana ha detto:

    Ps… no, dico.. ma la mia preferenza si capiva anche dall’avatar… 🙂

  53. lucy ha detto:

    è vero: certi uomini invitano con lo sguardo di triglia lessa e certe donne accettano con lo sguardo martirizzato perchè, piuttosto che non ballare, meglio piuttosto… sorridiamo invitando con cenno,o direttamente etc. e sorridiamo accettando. anche se può capitare che non ci sia, dopo, niente per cui sorridere. io penso che un ballerino di cui non sappiamo nulla (perchè, a meno che non sia platealmente maldestro o evidentemente esperto, è un po’ difficile stabilire il grado di divertimento) potrebbe riservare delle sorprese, buone o meno buone. ma, nel momento dell’invito, ha diritto alla nostra attenzione, dal mio punto di vista addirittura al nostro affetto. diversi anni fa vidi una ballerina esperta ballare con fare di sopportazione, di noia schifata stampata sul volto con un ballerino che io stessa sapevo non essere bravo, ma di cui avrei accettato l’invito anche solo per la sua grazia e gentilezza. provai un senso di freddo: per lui che sicuramente avvertiva il di lei disgusto, per lei che sicuramente peggiorava la situazione comunicando quel fastidio, per me stessa, allora principiante, spettatrice di una cosa triste e che mi sono imposta di non esprimere mai. infatti posso con cognizione di causa lamentarmi genericamente di strattoni, fuori tempo, marcacion fumosa, di tutti i guasti del cattivo ballerino, ma nel mio comportamento non ci sarà mai niente che l’altro possa avvertire esplicitamente come frustrante. è possibile che qualche cosa passi ugualmente: ma la mancanza di rispetto no. perciò: mi è sfuggito un invito non gradito? pazienza. vado, ballo e torno. ecchediamine! mi hanno “rubato” dieci minuti di vita! sai quante volte nella vita mi faccio “derubare”? ho la sensazione che le pretese di sempre bien bailar rispecchino il codice di comportamento della vita comune: sempre più pensiamo di avere dei diritti, sempre meno dei doveri, sempre più ci imbeviamo di esperienze gratificanti e rigettiamo quelle non del tutto piacevoli, sempre più gli altri sono lo strumento del nostro piacere e non il fine del nostro agire. abbiamo a che fare con esseri umani, non con robottini.
    la filosofia in milonga? può darsi. con un sorriso. dopodichè cabeceo o meno, poco ci fa.

  54. pier aldo ha detto:

    Lucy scrive:
    “sorridiamo invitando con cenno,o direttamente etc. e sorridiamo accettando. anche se può capitare che non ci sia, dopo, niente per cui sorridere. io penso che un ballerino di cui non sappiamo nulla (perchè, a meno che non sia platealmente maldestro o evidentemente esperto, è un po’ difficile stabilire il grado di divertimento) potrebbe riservare delle sorprese, buone o meno buone. ma, nel momento dell’invito, ha diritto alla nostra attenzione”

    Anche in questo si vede la funzionalità di una tradizione, quella del Paese dove è nato il tango, che se si è affinata per oltre un secolo, qualche ragione ci sarà… Nella divisione delle musiche in “tandas”, con il momento della cortina breve in cui si svuota la pista e si sciolgono le coppie, è piuttosto facile “testare” un/a partner senza offenderlo/a: Basta invitarsi nell’ultimo o negli ultimi due tanghi… Se tutto funziona, ci si re-invita, altrimenti “Grazie, è stato un piacere!” e addio per (forse) sempre… 😉

  55. Chiara Chiara ha detto:

    Sul fatto che prima di “giudicare” un ballerino ci si debba ballare sono d’accordissimo. E poi dopo che ci hai ballato, non puoi ancora dire nulla. Chi dice che era una serata buona o cattiva, se era stanco, se aveva altro per la testa? Stessa cosa dicasi per le ballerine.
    Riguardo il discorso mirada, trovo un pò complicato quello con chi ha gli occhiali. Senza occhiali non si può mirare (se ti servono) ma alle volte, gli occhiali, con il riflesso delle luci, creano strane ombre e si capisce poco chi o dove stanno guardando.
    Poi dirò che se impari a guardare è bellissimo. Torno a dire che ora gurado anche fuori dalla milonga ed è bellissimo (spesso tanto nessuno se ne accorge, visto che molti non sono abituati a guardare per “educazione”).
    Un abbraccio
    Chiara

  56. Dori ha detto:

    Mi piace il modo di intervenire di Pier Aldo, sembra conoscere il ballo..a 360°!
    Cio’ che dici sul ballo liscio è vero:spesso gli uomini neppure si siedono, ma girano intorno alla pista, insomma “fanno ballare l’occhio”, come diciamo a Milano.Sono, di norma, balerini soli, che cercano ballerine non accompagnate.E sono ,difficilmente, ballerini “di scuola”.Nel liscio ci sono anche coloro che hanno imparato da amici e parenti,senza prendere una sola lezione.Solitamente vengono un po’ snobbati dalle ballerine di scuola.E sono soprattutto loro che “occhieggiano”…
    Per tornare al nostro tango argentino, mi fido di te…mi piace l’idea di mirada e cabeceo, anche se,per me, come ho detto ,con qualche difficoltà a praticare…ma giuro che ci provero’!:O)
    Ciao Gino…è ovvio che quando parlavo di “osservare con insistenza”non mi riferivo ad una osservazione con filo di bava alla bocca!!!:O))Sono d’accordo con te che comunque la discussione non verte su “meglio” o “peggio”,ma su realtà oggettivamente e storicamente diverse.
    Riusciremo anche noi un giorno…?Siamo fiduciose…dipende anche da voi.
    Ciao
    Dori

  57. dctango dctango ha detto:

    Per Dori: è dura e lunga la strada, e irta di ostacoli. Io provo a mirare durante le milonghe ma le dame non mirano affatto. Spesso quando incrocio lo sguardo loro lo abbassano perchè non hanno capito, non perchè non hanno voglia di ballare.

    Infatti, poi, vado al tavolo e accettano di ballare con l’invito diretto !!!
    Niky

  58. deborah ha detto:

    Sono felice di notare che altri di voi come me credono nella teoria del sorriso….. io è dal commento n.15 che lo sostengo!
    Del resto come si dice: “il sorriso è una curva che raddrizza tutto”….
    Provate con fiducia, basta facce di marmo. Il sorriso ha un potere enorme!
    🙂 Chau,
    Deborah

  59. pier aldo ha detto:

    Ciao Dori, ti ringrazio dell’apprezzamento 😉 Prima di avvicinarmi al tango ho anche ballato liscio, anche se lo facevo credendo di… avvicinarmi al tango (ma questa è un’altra storia…).
    Con il tuo post non fai che confermare l’origine di quello che in Argentina chiamano mirada e cabezeo… e che a Milano dicono “far ballare l’occhio”! La “milonga” (che non è un qualunque posto dove si balli tango, come crediamo noi) è sempre stato il locale d’incontro di persone in maggioranza sole, che non si conoscevano in partenza. Tutti conosciamo la storia del tango, l’immigrazione, il multiculturalismo, la difesa del proprio e dell’altrui onore anche con l’uso del coltello, ecc… I codici “della milonga” sono i codici “della milonga”, non delle feste fra amici, o delle pratiche di scuola dove comunque c’è una conoscenza interpersonale di fondo.. Logico che fra persone sole, che non si conoscono fra loro, la buona educazione, l’attenzione a non fare brutte figure e a non farne fare, la cautela nell’approccio, il lasciare sempre una “via di fuga” (e l’averne sempre una per sé…) erano fondamentali. E sono utili anche adesso e sempre lo saranno. Da noi il tango è nato in gruppi “di amici”, le “milonghe” sono spesso emanazioni di associazioni… Ecco spiegato il perché certe cautele non sono state ritenute necessarie. Però, più si allarga il “giro”, più certi comportamenti vengono naturali… O comunque comodi! 🙂

  60. dctango dctango ha detto:

    Ben detto Pier Aldo !

    Per gli altri.
    Messaggio promozionale: “Scrivi su Faiblog…
    ci sarà sempre un cane (vedi foto) che ti risponde” ;O)

  61. Daniele ha detto:

    Asssssssssssssssolutamente 1!!!!Mirada e Cabeceo perchè è un codice antico tipicamente tanguero che ha qualcosa di magico, e che personalmente considero un pre-tango oltre che un gioco di seduzione.

    buoni tanghi

  62. pier aldo ha detto:

    per Niky, che dice:
    “Spesso quando incrocio lo sguardo loro lo abbassano perchè non hanno capito, non perchè non hanno voglia di ballare.”
    Prova a guardare sempre sorridendo.. 🙂 Io lo faccio, e al 99% funziona… specie da quando ho il dente nuovo che me lo sono appena fatto rifare a Buenos Aires ! 😀

  63. dctango dctango ha detto:

    Grazie Daniele, grande Daniele !!!:o)
    Proverò, devo ammettere che non sempre sorrido…Pure io ho il dente posticcio: al massimo gli do’ una lucidata e vediamo se funzia !!!:o)

  64. Daniele ha detto:

    Dimenticavo…lancio una pseudo provocazione, ma perchè la mirada e il cabeseo è considerato “obbligo” o un’imposizione sgradita, allora perchè non fare la salida basica a zig zag?..perchè non vederlo come un rito del tango, per fare un esempio se giochiamo a tennis non credo ci si vada con gli scarponi da roccia e un taglierone rotondo al posto della racchetta, senza contare che con il “rito” M&C sono certo che anche le donne potrebbero scegliere e farsi scegliere evitando tanghi “obbligati”.

    ri-buoni tanghi

  65. Chiara Chiara ha detto:

    Perchè cos’hai contro la basica a zig zag?
    Io non sopporto i riti. Ho smesso da anni di andare in chiesa.
    Il tango non è un insieme di riti!
    Ciao
    Chiara

  66. Daniele ha detto:

    Dolce Chiara,
    non ho nulla contro la salida a zig zag, nessun fastidio, puoi fare ciò che senti e credi sia giusto per te, e tutti possono farlo per quanto mi riguarda, il punto è che in milonga NON siamo soli, ci sono anche altre persone e credo,e vorrei di cuore sbagliarmi, che proprio per il fatto che ognuno pensa a se, che ci sono coppie che ballano da single, coppie in cui non percepisci energia, ed infine non c’è condivisione tra i partecipanti, per non parlare delle persone che non seguono la musica, allora perchè fare un ballo di coppia, se ognuno va per proprio conto e perchè mettere la musica se non la si segue? Spero di non offendere nessuno ma quando si dice “non voglio regole” beh…anche questa è una regola.

    ognuno ha il proprio sentire/storia e quindi tango
    ciao

  67. dctango dctango ha detto:

    Cos’è la salida a zig zag…scusate l’ignoranza ma “nun ce sto’ a capì niente !”
    Niky

  68. Chiara Chiara ha detto:

    Ciao Daniele
    non vorrei esserti sembrata categorica. Mi piace il confronto e a volte posso essere un pò brusca nelle risposte perchè ho un pò di fretta.
    Mi preme sottolineare che ad esempio la “basica a zig zag” può servire proprio per evitare uno scontro o il fermo di un’altra coppia. Proprio perchè interagiamo fra esseri viventi mi pare superfluo dire che le cose statiche come i riti, non funzionano tanto bene.
    Non so se mi sono capita!
    Ciau
    🙂
    Chiara

  69. dctango dctango ha detto:

    Si supera ? Di norma non si dovrebbe fare.
    E’ pur vero che certi milongheri nostrani incedono troppo nel fermarsi lungo la ronda e non si può fare balanceo per 2 ore o giri finchè si decidano ad andare avanti…
    Meglio superare, no ???
    Niky

  70. Chiara Chiara ha detto:

    Si supera, non si supera, si gira, ci si ferma, si va avanti, si va indietro…
    in poche parole: si balla!
    Nel rispetto di tutti, ma si balla!!!
    Ecchediamine!
    🙂
    🙂
    🙂
    Chiara

  71. Daniele ha detto:

    Chiara, scusami vorrei capire, quali sono per te le regole/comportamenti/riti o chiamali come meglio preferisci, che secondo te sono accettabili in milonga?

  72. pier aldo ha detto:

    Nella tipica milonga porteña non si supera, per una ragione semplicissima, e questo tutti i maestri laggiù lo insegnano: la pista è da considerarsi come una serie di corsie concentriche, separate ciascuna da un’immaginaria “doppia riga bianca”. Ognuno sceglie quella da percorrere, e deve mantenersi su quella, facendo la “ronda”. I più bravi ballano all’esterno.In questo modo ciascun uomo (che guida) deve preoccuparsi solo di chi ha lungo la sua corsia. E’ un codice tacito ma infrangibile nelle milonghe migliori che nessuno di una corsia vada a invadere lo spazio delle altre corsie. Come un codice della strada. Ovviamente a Buenos Aires i “milongueros” non sono quelli “che ballano stretto” 😉 ma quelli che rispettano la ronda e le corsie. Nessun milonguero “si ferma” a intralciare il traffico (come succede qua, con gente che si crede milonguera solo perché balla “piccolo”) ma tutti procedono ascoltando la musica, che comunque “suggerisce” rallentamenti e accelerazioni da tutti recepiti. Perché si balla tutti insieme…

  73. dctango dctango ha detto:

    Ogni tuo intervento, Pier Aldo, è un raggio di luce sulla nostra strada di tangueros.
    E’ bello che tu ammetta che certi milongheri si fermano ed intralciano….perchè è vero. Mentre dovrebbero fermarsi ogni qualvolta glielo impone la musica, e per pochissimo.
    Niky

  74. Daniele ha detto:

    Parto da questa tua affermazione: “Proprio perchè interagiamo fra esseri viventi mi pare superfluo dire che le cose statiche come i riti, non funzionano tanto bene.” Probabilmente ti sfugge il semplice fatto che da quando siamo apparsi ci siamo dati “regole” perchè ogni contesto sociale, ivi compreso il tango o meglio la condivisione del tango con altri, quindi in milonga che ci piaccia o no ci sono poche piccole regole, condivisibili o no ma ci sono. A casa propria ognuno fa quel che meglio crede. Quindi anche se per te spirito libero le regole sono poche ed essenziali, ma ci sono, questo concetto mi premeva sottolineare,diversamente ogni evento sociale diventerebbe ingestibile.

  75. Daniele ha detto:

    Ma Pier…ma queste sono REGOLE!!!!!!

  76. dctango dctango ha detto:

    Da noi nonj sono così esasperate perchè non le insegnano a scuola. Ecco perchè la nostra ronda vista da fuori fa cagare mentre la ronda argentina è una meraviglia !!!

  77. Daniele ha detto:

    Caro Pier,
    se fosse come dici, cosa che sottoscrivo e condivido, non dovrei usare 80% della mia energia per “gestire il traffico” e lasciare un misero 20% alla musica e alla donna che ho fra le braccia…magari potessi preoccuparmi SOLTANTO di chi mi precede nella ronda!!!

  78. dctango dctango ha detto:

    Il guaio è che ci sono i principianti allo sbaraglio. Chiaro, tutti lo siamo stati. Ma se loro sono di più o sono semplicemente in tanti, allora è un bel casino. Allora si che ti vengono addosso dall’interno all’esterno…

  79. Daniele ha detto:

    E torna di nuovo la questione dell’insegnamento, siamo o no informati di come ci si comporta? E se si perchè non lo fanno? Infine ci sono gli spiriti liberi, che non son d’accordo..difficile metter tutti d’accordo e allora che si fa? Anarcotango? Niente regole, ognuno fa e si muove come vuole, incurante di tutto e di tutti.

  80. dctango dctango ha detto:

    Purtroppo spesso è così.
    Vedi, il fatto è che molti di noi sono sensibili a questo problema, altri non lo sono affatto, tanto basta divertirsi e ballare.

  81. Daniele ha detto:

    Non è affatto un problema, è un modo di essere, e lo sono dentro e fuori dalle milonghe ahimè, per questo un evento sociale come il tango necessita a parer mio, e non pretendo di esser condiviso, di un solo ingrediente si chiama rispetto. Rispetto per la milonga e le persone che ci sono all’interno, rispetto per la musica che per me è sacrosanto, lo stesso dicasi per la donna che sto abbracciando, la donna NON è un carrello della spesa o un mezzo per celebrare me stesso, vorrei condividere con lei e con chi sta ballando con me nella pista l’emozione che la musica mi suscita, magari preoccupandomi un pelino meno del traffico, ed infine rispetto per la pista e le persone, uso il condizionale, che dovrebbero condividere l’emozione del tango assieme a me.

  82. Chiara Chiara ha detto:

    Per noi donne questo non è un grosso problema: quali e se ci siano regole, più o meno tacite, più o meno condivise, penso ci interessi ben poco. Ci facciamo portare e andiamo dove ci porta…il ballerino.
    Ti dico la verità: mi piace tutto ciò che è naturale e spontaneo.
    Se a BsAs può essere commovente vedere la sala che balla all’unisono, che si ferma in combinata, che si muove a cerchi concentrici lo posso anche credere.
    Qui non c’è sufficiente cultura. Che ne sappiamo noi che Tizio si balla a quel modo perchè nel quartiere Tale, dove lo chiamavano più spesso, lo ballavano così? E che ne sappiamo noi che le pause di Caio si ballano così perchè così faceva Pincopallino alla milonga del Talposto? Possiamo noi capire che mentre Sempronio canta quelle cose, da sempre tutti fanno quel passo come citazione a Pinco?
    Non è un problema di orecchio (c’è anche quello). Non è perchè noi non conosciamo le musiche dei tanghi(ormai dopo anni solo un tonto non le conosce); è che non conosciamo la loro storia, il bagaglio che ogni tango si porta con sè e che ti dice come ballarlo, così spontaneamente…
    Non dico che non sarà mai possibile, dico che non possiamo fare come a BsAs scimmiottando o per sentito dire. Bisogna studiare… e molto! oppure lasciarsi andare e scoprire che tutto è già nel nostro DNA!
    Un caro saluto
    Chiara

  83. Dori ha detto:

    Daniele ha toccato il tasto “dolens”.Ha ragione quando sottolinea la necessità di “regole”, essendo il ballo un fatto sociale, quindi condiviso e condivisibile.
    Le regole ci sono , ma non tutti le rispettano.Ho sentito prima di “sorpasso”:ma scherziamo? Non è una gara podistica, chi arriva primo non vince nulla..:O)
    Mi va bene che ognuno balli come sa, come puo’, come vuole,ma con dei paletti insuperabili. Non si puo’ ballare un tango con i parastinchi,nè ballare con i gomiti alzati a mo’ di scudo per difendersi da chi ti piomba addosso,va in diagonale,va indietro…
    Quello che manca è comunque spesso il rispetto .Se entri in una milonga, anche se sei un padreterno,non puoi “trottolare”qua e là sperando che siano gli altri a schivarti.
    Probabilmente ci sono regole che appartengono al rituale..ma ci sono anche regole..di sopravvivenza!!!
    Besos
    Dori

  84. Daniele ha detto:

    Touchè…e come ti appropri di una cultura, intendo almeno all’inizio, poi con il tempo forse, si posson fare anche modifiche come in effetti è accaduto anche al tango.

  85. dctango dctango ha detto:

    Il primo passo è partire dal proprio modo di ballare. Già impormi di ballare esterno per me è stata ed è una grande fatica così come resistere alla tentazione di superare quando trovo il fesso davanti che si ferma 2 ore oppure tagliare l’angolo quando questo è intasato….

  86. Daniele ha detto:

    Cara Dori,
    ognuno di noi, giusto per fare un esempio, guida la macchina, e segue le regole rigidamente imposte dal legislatore, e per fortuna dico io, immagina se ognuno guidasse come vuole..le strade sarebbero rosse di sangue. Ora perdonate l’eccesso, ma è proprio questo il punto focale, perchè nel tango rispettare poche semplici regole, che sono il rispetto, diventa non si sa perchè in questo ambiente un fattore che limita la libertà?

  87. lucy ha detto:

    l’argomento, signori, dovrebbe emigrare sotto un altro topic…ma fa niente. sono estasiata dalla mia lungimiranza: quanti interventi (ma questi sono davvero moltissimi) scatenano certi temi hot: segno che tutti patiamo le stesse difficoltà e vorremmo che le cose fossero altro da come sono. sottoscrivo l’insofferenza di chiara per il malloppo di regole e tuttavia convengo con molti punti sparsi un po’ in tutti i commenti. a dc dico che i principianti sono il male minore… gli scontri avvengono con i tangueri di lungo corso (o sorso, dato che mi paiono ubriachi) che ballano come se si fossero accattati ‘a milonga. l’ultimo pestone, senza ricevere un grammo di scuse, l’ho preso da un emerito cretino che balla (da schifo) da prima di me e quindi da un bel po’. non glielo perdono per l’aria da “òcio che ‘rivo mi” stampata in faccia. e di questi tipi ce n’è un mucchio. come ci sono le “bricole” piantate che impediscono lo scorrere della ronda.
    che fàmo li ammazziamo tutti?
    lucy

  88. dctango dctango ha detto:

    Per Lucy. Si, ci sono sia gli esperti arroganti, che i principianti d’assalto. Entrambe le cose non vanno bene.

  89. Daniele ha detto:

    Si Lucy ne apriprei uno se sapessi come si fa, di sondaggio con il titolo: il rispetto per la pista. per la musica e per la donna che si ha fra le braccia è una regola?

  90. Chiara Chiara ha detto:

    Ecco fatto!
    Un saluto
    Chiara

  91. gino ha detto:

    …Se a BsAs può essere commovente vedere la sala che balla all’unisono, che si ferma in combinata,…

    Chiara ma non e’ cosi’ altrimenti sarebbe un “ballo di gruppo”.
    Nella chacarera tutti fanno la stessa cosa all’unisono rispettando la musica. Ma nel tango no. Ognuno lo interpreta a modo suo, ci sara’ chi decidera’ in un certo passaggio di ballare il ritmo, altri nello stesso passaggio la melodia quidi l’immagine e’ variegata.
    Per quanto riguarda i sorpassi, in genere non si fanno. Ma se uno decide di civettare Gavito (alcuni stranieri in genere) viene sorpassato. Se uno decide di ballare alla Maradona con palleggi di tacco e punta (alcuni stranieri in genere) vengono sorpassati o spinti con delicatezza al centro pista. Io generalmente prego la mia ballerina di spostarci al lato opposto della pista per evitare calci (ne ho gia’ presi tanti nel sedere in vita mia…).
    Anche a Buenos Aires capita di dare e ricevere spintoni, c’e’ molta gente in milonga. La prima cosa che fanno le due coppie e’ scusarsi, a torto o a ragione. Quindi tutto e’ basato sul buon senso. Certo ci sono anche i maleducati come in qualsiasi parte della Terra, non so su Marte.
    Infine l’apprendimento. Per apprendere ci sone diverse strade, induttiva, deduttiva… I milongueri tradizionali di Buenos Aires quasi tutti non hanno preso lezioni e sono gradevoli per questo, ognuno balla secondo il proprio carattere e sensibilita’. Io per esempio sono cosi’ affezionato ai miei difetti che non li voglio correggere assolutamente con qualche maestro. Preferisco tenermi la mia anima ed essere libero e non assimilare l’anima di un maestro che mi farebbe sembrare goffo per mancanza di spontaneita’.

  92. dctango dctango ha detto:

    Anche questo mi pare legittimo !
    Niky

Rispondi a Daniele Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*