Scuole di tango… consigli per chi inizia…

PUBBLICATO IL 1 Gennaio 2008

Inizia un anno nuovo… parliamo di qualcosa che si inizia… e spesso, in questo periodo, iniziano i corsi di tango… che magari si “affiancano” a quelli iniziati ad ottobre…

Io ho iniziato ad ottobre 2006, per caso, in una scuola della mia città… consigliato da un’amica… ed ho avuto la mia esperienza… che nel bene e nel male mi è servita molto per iniziare a capire come funzionano le cose…
Ora ho cambiato scuola, questa volta conscio delle mie scelte… dopo averne frequentato una… seguito qualche stage qua e la’… fatto qualche lezione “di prova”, ho capito quelle che erano le mie esigenze e quindi ho deciso di conseguenza… anche se putroppo la scuola che ho scelto non è vicinissima vale la pena fare un po’ di Km per passare una bella serata ed imparare “cose buone”.

Ho pensato però a chi inizia… completamente digiuno di tango e magari di ballo in genere (come ero io all’inizio)… Quali strumenti hanno i “Principianti” per poter scegliere consapevolmente? Come si può valutare da una “lezione di prova” se i maestri che abbiamo visto sono adatti alle nostre esigenze… se sono bravi o soltanto lo sembrano…
Ho pensato a questo… e non riesco a trovare una soluzione diversa dal “consiglio” di qualcuno che e’ già nel “giro” e che conosce un po’ di gente… sempre sperando che quell’opinione sia il più possibile obiettiva…

Qualcuno ha consigli da dare a chi si sta avvicinando a questo (meraviglioso) mondo tanguero?

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60 commenti

  1. Chiara Chiara ha detto:

    Si! Uno solo!!!
    Vai e godi!
    Solo così capirai se sei arrivato nel posto che fa per te!
    🙂

  2. lucy ha detto:

    soprattutto non ascoltare “consigli” di chi c’è stato o ci sta ancora: possono essere sostanzialmente di due tipi, e, in quanto giudizi, soggettivi (e, se permettete, anche piuttosto “ignoranti”): o positivi o negativi. entusiastici o delusi. come mai a proposito della stessa scuola? andarci e provare un paio di corsi: tutto qui: la scelta? andarci con un amico/a, o perchè è vicina. per fare km c’è sempre tempo.

  3. Alessandro Alessandro ha detto:

    X Chiara…

    ehehe… pensavo a qualcosa di piu’ specifico… ma tutto sommato anche il tuo consiglio non e’ male… rischi pero’ di iniziare con il piede sbagliato… Vai e godi ok! ma non in tutti i posti la serata puo’ essere cosi’ piacevole… e saperlo prima potrebbe essere un discreto vantaggio

    x Lucy….
    Interessante la tua osservazione… anche se credo che un consiglio da parte di chi ha già frequentato e conosce possa essere molto utile. Se hai paura del giudizio SOGGETTIVO perchè, hai ragione… il giudizio e’ soggettivo… chiedi a piu’ persone… cosi’ avrai una statistica attendibile…
    Concordo sulla vicinanza… effettivamente e’ comodo… per iniziare… ma anche qui si corre il rischio di passare un anno per capire che si stava frequentando la scuola sbagliata… 😉

    Un vantaggio di aver frequentato la scuola sbagliata? Beh… si apprezza di piu’ quella giusta!

  4. lucy ha detto:

    ma perchè uno non può incappare nella scuola giusta sotto casa? credo che a prescindere dal giusto o sbagliato, i ballerini si chiamino così anche per una certa instabilità costitutiva: la maggior parte cambia, ecco perchè “la scuola sbagliata” (se era vincente non si cambiava!). ma spesso il cambiamento è causa del giudizio negativo e non l’effetto di una reale scarsa qualità. si inverte l’ordine di giudizio. in realtà si cambia perchè è nell’ordine delle cose cercare altro, perchè si è curiosi e influenzabili. ma va bene così. chi va via da una scuola va in un’altra e viceversa, in tondo. a me succede di vedere trottole umane, scontente, che non fanno che mugugnare su questo o quel maestro: mai che si fermino a chiedersi se sono in grado di giudicare (ci vuole un po’ di tempo), se magari non imparano perchè non ne hanno la stoffa etc.
    è sempre colpa dei maestri cattivi.
    niente di nuovo sotto il sole.

  5. Daniele Daniele ha detto:

    Ciao a tutte/i, e
    colgo l’occasione per far gli auguri di buon anno a tutti!
    Penso che, all’inizio nessuno esattamente sappia, cosa vuol fare, o per meglio dire, nessuno sa se continuerà oppure no, e se continuerà quale sarà la propria idea di tango, e di conseguenza la propria scuola/insegnanti, credo ci voglia un po’ di tempo, tanta pazienza e molta passione, poi certamente aiutano, consigli opinioni,esperienze, ma alla fine ognuno deve usare la propria testolina, tenendo conto di tutto, ma ascoltandosi dentro e seguire la propria linea che prenderà forma pian piano.

    buoni tanghi

  6. Chiara Chiara ha detto:

    Perdere un anno? Che vuoi mai che sia nella storia del tuo tango!!!
    Ma bastano anche solo 4 o 5 mesi per renderti conto se sei nel posto giusto … per tanti motivi … e in tanti modi.
    E poi non è mai, tempo perso. Avrai imparato cose che non ti servono …all’apparenza… perchè come dice il proverbio: ” impara l’arte e mettila da parte”!

    In quanto ai pareri altrui sono sempre molto scettica. Ti dico solo che io e Gio siamo passati all’attuale maestro proprio perchè moltissimi (soprattutto quelli della scuola dove andavamo, molti dei quali erano stati suoi allievi, insegnante incluso) ne parlavano veramente male. Insomma, c’è anche chi parla male per invidia, per ignoranza (nel senso che ignora), o semplicemente per il gusto di sparare giudizi senza averne la competenza, o peggio, per sentito dire!
    E allora dico : prova e divertiti!!! Funziona sempre! 😀

  7. emanueleemanuel emanueleemanuel ha detto:

    Mi associo a Chiara, perché il tango è come la psicanalisi: vivi mentre impari e impari mentre vivi. Non esiste pensare che prima imparo, poi vado e ballo!
    Secondo me puoi cambiare scuola, solo se sai con chiarezza che quello che cerchi è qualcosa di diverso da quel che ti viene offerto. Per sapere ciò ci vuole tempo, esperienza, voglia e capacità di valutare se stessi e gli altri: tutte cose rare e comunque difficili da raggiungere.
    Invece molti cambiano solo per scaricare sul maestro la responsabilità delle proprie lentezze di apprendimento.
    Se ascolti il parere di questi ultimi, puoi sentirne quanti vuoi, sarà forse un campione statisticamente attendibile, ma non riceverai un consiglio pertinente!

    Per tutte queste considerazioni, sento di aderire alla posizione di chiara!

    Ciao a tutti!

  8. dctango dctango ha detto:

    Certe volte si cambia perchè non c’è una ballerina disponibile. A me per esempio è capitato.

  9. emanueleemanuel emanueleemanuel ha detto:

    … e non hai provato a mettere un annuncio su FAITANGO? (cercasi ballerina così e cosà…)

  10. dctango dctango ha detto:

    No, non ho provatoperchè avevo poco tempo…

  11. emanueleemanuel emanueleemanuel ha detto:

    Io ho sempre avuto questo sogno: di trovare una scuola dove non ci siano coppie fisse, ma ad ognuno sia chiesto di offrirsi per far ballare quelli del livello + basso e in cambio, alle proprie ore di lezione, si balla con partner di livello + elevato.
    IMPOSSIBILE?

  12. lucy ha detto:

    sì.

  13. dctango dctango ha detto:

    Esiste: in una delle due scuole che frequento ora c’è un’associazione di ragazzi che partecipano alle lezioni offrendosi come jolly. In questo modo loro hanno l’opportunità di imparare e migliorarsi e al tempo stesso offrono una possibilità a chi non ha partner.

  14. lucy ha detto:

    questo si fa ovunque…ma nella formula di ema manca un dato: chi paga?
    quelli in basso, o quelli in alto? o tutti? scambio in che senso? di gratuito assoluto non può esserci niente perchè i costi dei locali etc. chi li sosterrebbe? chi fa da supporto deve essere in grado di supportare senza doversi far dire troppe cose dai maestri, altrimenti il maestro fa lezione ai jolly e non a chi sta facendo il corso…e queste cose succedono comunemente. ci vuole una forte motivazione a far da supporto: e invece spesso i “collaboratori” vengono oltre il loro orario di lezione perchè, solitamente, ci sono donne in abbondanza. come la metti, le motivazioni che si nascondono dietro la passione per il tango spesso hanno a che fare con il tango come è vero che io sono un astronauta.

  15. dctango dctango ha detto:

    In che senso chi paga ? Paga il “single” e paga solo per se. Il jolly è jolly e quindi presta la sua opera gratuitamente.

  16. Chiara Chiara ha detto:

    Beh ciascuno paga il corso del suo “livello” e può frequentare anche il corso di livello inferiore, gratuitamente. Se frequentare un corso meno avanzato è sempre utile, frequentarne uno più avanzato può essere dannoso!
    😉

  17. lucy ha detto:

    ah, ecco.

  18. emanueleemanuel emanueleemanuel ha detto:

    No, il meccanismo non dovrebbe essere che mi offro “volontario per il livello inferiore”, ma che il corso a cui mi iscrivo come singolo (e non in coppia) prevede che mi venga assegnato stabilmente un (una) partner di livello superiore e che io partecipi stabilmente al corso di livello inferiore.
    Boh, è un’idea così…

    Per tornare al topic, devo dire che anch’io ho cominciato “per caso”, su invito di una collega, e che fino alla prima lezione francamente non sapevo bene cosa stavo per fare.
    Soprattutto, all’inizio nessuno mi aveva spiegato i tempi lunghi dell’apprendimento, sennò col cavolo…
    Ma ora che ci sono di mollare non ci penso proprio!
    Conseguentemente credo che sia bene così: chi si avvicina è bene che cominci a sentire consigli dopo un bel po’ di tempo, sennò neanche li capirebbe o, prendendo fischi per fiaschi, potrebbe magari mollare sbagliando…

    Un mio amico che ha incominciato con me, ha mollato dopo 3 mesi per i consigli di chi criticava il maestro dal punto di vista tecnico. Morale: lui ha lasciato il maestro, e non balla più.

  19. Chiara Chiara ha detto:

    Sta cosa che proponi, Ema, “puzza” un pò di dovere e non di piacere.
    Capisco cosa intendi e riconosco la tua nobiltà d’animo e la tua generosità, le cose che fanno scaturire questa proposta.
    Ma credo che le cose siano un pelino diverse nella realtà. Ci sono molti fattori da considerare che rendono la tua proposta un tantino “ingenua”.
    🙂

  20. emanueleemanuel emanueleemanuel ha detto:

    CHIARA, hai scritto:
    “Sta cosa che proponi, Ema, “puzza” un pò di dovere e non di piacere.”

    IO PENSO che sia sufficiente dichiararlo all’inizio… patti chiari, amicizia lunga…

    Comunque è sicuramente una proposta ingenua, ma se qualcuno vuole provarci…

  21. Chiara Chiara ha detto:

    Beh! provare si può provare ma ti spiego le mie remore (solo le prime che mi vengono i mente a caldo).
    Fai fatica ad “assicurare” la presenza del tuo partner. Se manca che fai?

    E’ molto utile fare esperienza con pari livello: una brava ballerina può “coprire” i tuoi errori; un bravo ballerino può farti fare cose senza che impari fino in fondo cosa stai facendo (direte che è un bene ma non ne sono estremamente convinta).

    Riempiresti le aule di lezione di tanti “maestrini”: troppo forte la tentazione di spiegare dove uno sbaglia. Ho già visto scene del genere in cui il maestro spiegava e il maestrino di turno stava indottrinando la principiante per i fatti suoi…

    Le persone che trovi da appaiare potrebbero non avere “empatia”: come ben sai il tango vive anche delle emozioni ” a pelle” e il/la partner te lo devi anche trovare adatto…

    Problemi di altezza, odore, simpatia, imbarazzo, …..

    Insomma una bella utopia. Sono più propensa a creare delle vere pratiche dove esercitarsi in tutto relax e provare, provare, provare!
    🙂

  22. doribaby doribaby ha detto:

    Anch’io credo che non sia facile.Il pericolo dei “maestrini”, c’è.
    Poi è anche vero che dare una mano ai maestri è utile non solo a loro..ma ci vuole modestia e umiltà. Mio figlio l’anno scorso ha seguito due corsi contemporaneamente perchè c’erano molte mujeres sole.Ballando da poco ed essendo innamorato dei suoi maestri faceva esattamente quello che loro chiedevano, non un passo in piu’.In questo modo ha aiutato la sua ballerina 2, ma ha aiutato anche sè stesso: rifare i primi passi esattamente come un principiante gli ha consentito di acquisirne “consapevolezza”:contento lui e contenti i maestri…

  23. Chiara Chiara ha detto:

    Tuo figlio è intelligente (con cotanta madre!). Ma è molto difficile non dire nulla quando la tipa sbaglia tutto; fare da “principiante” sarebbe utile a tanti se non atutti, ma è difficile calarsi nel ruolo fino in fondo!
    😉
    Io ad esempio vado al corso principianti e faccio l’uomo…e mi sbligo la faccia!
    🙂

  24. doribaby doribaby ha detto:

    Ecco un’altra cosa utile: il cambio dei ruoli.Noi lo facciamo anche per i nostri allievi di liscio, in particolare gli uomini, che DEVONO, o meglio DOVREBBERO sempre saper cosa sta facendo la ballerina e dove è il suo peso.In tutti i balli, a maggior ragione nel tango argentino, no?
    🙂

  25. Alessandro Alessandro ha detto:

    x chiara…

    quando dici “E’ molto utile fare esperienza con pari livello: una brava ballerina può “coprire” i tuoi errori; ”
    vedo un’incongruenza… la BRAVA BALLERINA, in fase di apprendimento, non copre i tuoi errori… ma li evidenzia… in modo che tu possa correggerli.

    x dori…
    quando dici… “ed essendo innamorato dei suoi maestri faceva esattamente quello che loro chiedevano, non un passo in piu’.”

    capisco cosa intendi e si e’ comportato come e’ giusto fare. Spesso accade che durante i corsi alcuni facciano cose diverse (e mi chiedo cosa seguano a fare). Utile seguire il proprio corso… altrettanto utile e’ ripetere i precedenti… con la consapevolezza di quanto già appreso si possono apprendere piu’ dettagli… perchè… c’e’ SEMPRE qualche dettaglio in piu’… anche nello stesso… semplice passo…

    Per quanto riguarda il “mescolarsi” dei corsi penso accada ovunque o quasi… io nel primo anno ho frequentato tutti i livelli per carenza di uomini… (al terzo mese ero anche nel corso avanzati…) e questo e’ forse un errore… ho imparato passi difficili ma in modo approssimativo…
    Il contrario invece accade spesso… e non ha controindicazioni… per quanto riguarda il “chi paga”… naturalmente paga il “titolare” del corso… mentre il jolly… in quanto tale… non paga… (in alcuni casi si sacrifica… ma sono casi rari…)
    L’avere un partner fisso e’ sicuramente argomento da approfondire in separata sede… ma secondo me puo’ essere utile soltanto all’inizio… e nei corsi avanzati… mentre nella fase piu’ ampia dell’apprendimento… piu’ si cambia… meglio e’
    ANCHE nei corsi…

    IMHO

  26. Chiara Chiara ha detto:

    Sapevo che la vita del maschietto tanguero (come in ogni ballo) è molto dura, ma provarci di persona è stata altra cosa. Comunque mi piace imparare anche per ballare ogni tanto con le amiche, facendo finalmente quello che mi pare!!!! 😉

  27. Chiara Chiara ha detto:

    Ale dice
    la BRAVA BALLERINA, in fase di apprendimento, non copre i tuoi errori… ma li evidenzia… in modo che tu possa correggerli.

    ed ecco che spunta la maestrina…
    😉

  28. doribaby doribaby ha detto:

    A dire il vero io, nel liscio,con gli allievi faccio sempre un po’ come mi pare, nel senso che li manovro come un camionista!Hanno sempre una serie di difficoltà di orientamento spaziale (diagonale-centro, diagonale-parete, fronte -parete), poi una volta che li sento “ammorbiditi” e “consapevoli”, mi lascio portare da loro.Superato il test, li riconsegno, sfiancati, alla loro ballerina!!!!
    🙂

  29. doribaby doribaby ha detto:

    Ma nel tango è tutta un’altra…musica!!!

  30. emanueleemanuel emanueleemanuel ha detto:

    Invertire i ruoli? per studio ha un senso, ma non lo farei mai in milonga!
    Probabilmente per questione di immagine, ma anche perché francamente non credo che ci troverei alcun gusto!

  31. doribaby doribaby ha detto:

    Ovviamente no in milonga!!!
    Ma se tu SAI quello che sta facendo la mujer(perchè tu ce l’hai portata)è un grosso vantaggio: non le proporrai mai un passo..impossibile!!!

  32. dctango dctango ha detto:

    Io ballo con jolly del mio stesso livello e sono soddisfatto (pure perchè sono bone 😉 Scherzooo !!! Non mi correggono e cercano di aiutarmi a capire se non ho capito qualcosa che è dieverso.

  33. Elena ha detto:

    Quando uno inizia tango, viene invaso da tante sensazioni, curiosità, voglia di imparare,scoprire un nuovo mondo,una nuova danza,e più delle volte è costretto a buttarsi allo sbaraglio,frequentare scuole per sentito dire o perché sono vicino casa.

    Non sempre però si prende la strada giusta,o meglio pian piano che si conosce nel profondo il tango, si viene a conoscenza di stili diversi, nuovi maestri ,e le se si mette a confronto.

    Con questo non dico che uno all’inizio, sia già in grado di giudicare,valutare quali siano i maestri piu’ idonei per lui,ma dopo qualche mese può confrontarli ,capire chi insegna e chi no…

    Questa è la realtà.. A me è successo. Ho iniziato a frequentare tango aperto in una scuola vicino a casa…
    All’inizio tutto mi sembrava magico, poi andando a ballare in giro ,sono venuta a conoscenza di un’altra scuola che insegnava uno stile diverso.

    Si ballava chiuso, non c’era piu’niente di costruito, ne’ passi da ricordare a memoria, ne di un’immagine da creare,ma un ballo piu’ pulito, piu’ vicino a me,dove l’importanza stata nella tecnica ,nella postura,che nell’altra scuola non esisteva.

    E quèsto è stato il passo per abbandonare la scuola,nonostante il buon rapporto che avevo instaurato con i maestri.

    Oggi sono in un’altra scuola. Meglio dire la scuola giusta per me.

    I tanti cambiamenti che ho fatto,non sono stati per via dalla mia insicurezza, ne’ di non essere mai soddisfatta per quello che facevo, ma per l’acquisita capacità di poter valutare in giro che ci sono tante scuole,tante ideee,ma poche che ti trasmettono con passione la poesia la bellezza del tango.

    Un consiglio a chi ama il tango e vuole iniziare a ballare:

    – Frequentare piu’ scuole con le lezioni gratuite di inizio corso.
    Servirà a capire cos’è il tango,i suoi aspetti,stili diversi.

    -Non buttarsi nella prima scuola vicino a casa, senza prima essersi informati,consultati bene. Non sempre si è fortunati

    -Cercare il proprio stile.
    all’inizio è bene essere molto critici di se stessi. Sapersi giudicare per le proprie capacità,limiti.
    Non esagerare nel fare assieme e bene stili diversi. Si rischia a volte di non farne bene neanche uno.

    -Non scoraggiarsi mai di fronte alle difficoltà che si presentano.
    Non tutti impariamo subito,apprendiamo immediatamente il passo, la sensibilità del tango.
    Ci vuole tempo e tanta passione.:)

    -Andare a ballare fin dall’inizio.
    Non è semplice.
    Subito ti mette male ballare in pista.
    Hai paura di sbagliare,che ti giudicano, ma ti aiuta tantissimo per acquistare sicurezza con il partner, per mettere in pratica quello che hai imparato a lezione.

  34. dctango dctango ha detto:

    Grazie dell’intervednto, bello e gradito e….benvenuta tra noi, Elena.
    Volevo sottolineare un aspetto: sono d’accordo con te di non frequentare più scuole o stili diversi all’inizio ed anche dopo i primi 2-3 anni, poi non fa’ più differenza. 😀

  35. doribaby doribaby ha detto:

    Vero cio’ che dici, Elena. Io mi sono avvicinata al tango argentino circa sei anni fa.Erano due bravi maestri, ma…MA.
    Non avevano” acceso l’interesse”( qualità indispensabile per un bravo maestro, qualunque cosa insegni).
    Però..mi mancava qualche cosa..ho riprovato quattro anni fa: è nato un grande amore.
    Devo dire che lo stile dei miei attuali maestri è diverso dall’altro e, forse, inconsapevolmente..LO SAPEVO: è questo il mio tango.
    E poi ballare e ballare!!!
    Ciao!
    🙂

  36. dctango dctango ha detto:

    Credo che un buon maestro lo debba dire il primo giorno di lezione ai principianti, che il tango è un ballo che prima si pratica meglio è !
    Io mi sono avvicinato al tango 6 anni fa’ con uno stile salòn un po’ spinto, da 3 mesi frequento anche un corso di salòn. Se uno ha tempo è voglia….

  37. dctango dctango ha detto:

    Credo che un buon maestro lo debba dire il primo giorno di lezione ai principianti, che il tango è un ballo che prima si pratica meglio è !
    Io mi sono avvicinato al tango 6 anni fa’ con uno stile salòn un po’ spinto, da 3 mesi frequento anche un corso di milonguero. Se uno ha tempo è voglia….

  38. deborah deborah ha detto:

    Bel dilemma quello della scelta.
    Condivido e apprezzo molti dei vostri interventi.
    A me capita spesso che mi chiedano consigli sulle scuole di tango. Rispondo sempre di provarne più di una e di scegliere poi in base all’istinto, alle impressioni e alle sensazioni personali perchè trovo che sia molto soggettivo e intimo il giudizio che scaturisce da ognuno di noi. Così come soggettive e intime sono le aspettative e le esigenze.
    Personalmente ho avuto diversi maestri e nel bene o nel male ognuno mi ha insegnato qualcosa. Infatti quando mi chiedono da chi ho imparato non so mai come rispondere perchè alcuni mi hanno insegnato i passi, altri lo stile e la postura, altri la musicalità, altri a far quel “niente”, altri a camminare, altri a respirare…. impossibile trovare tutto questo in una sola scuola!!!

  39. dctango dctango ha detto:

    Vero. Poi il percorso se lo crea ognuno di noi…

  40. Chiara Chiara ha detto:

    Beh! Ema
    forse ballare fra uomini, se poi balli apilado, può fare senso…lo capisco… e poi è un tale spreco!
    Però a fine serata se vedo che un’amica è stata molto a sedere, un paio di tanghi glieli faccio fare: mi esercito, ridiamo, facciamo pratica… effettivamente non lo definirei ballare tango … ma si avvicina molto! Poi per le donne è utile ballare con una donna: per paura di pesare e di non essere retta, impari anche a diventare leggera!!! 🙂

  41. emanueleemanuel emanueleemanuel ha detto:

    dalle mie parti ci sono due mujer che ballano solo fra di loro…

  42. emanueleemanuel emanueleemanuel ha detto:

    come dici tu? “È UN TALE SPRECO!” 🙂

  43. dctango dctango ha detto:

    Della serie “L’utero è mio e me lo gestisco io” !!!

  44. doribaby doribaby ha detto:

    Piu’ che altro…il voleo è mio e lo gestisco io!!!

  45. dctango dctango ha detto:

    GIà a meno che non abbiano decisamente cambiato sponda…

  46. Alessandro Alessandro ha detto:

    Poi ne facciamo un altro post perche’ il discorso mi attizza molto… ma che vi devo dire… a me piace fare la parte della mujer… (peccato che non trovi molte donne che fanno volentieri la parte da uomo… in milonga poi non e’ forse la cosa piu’ indicata… )

    Ehehe… e’ divertente… e poi … come faccio la volcada io non la fa nessuna!!! 8))))

    Scherzo naturalmente… ma e’ divertente scambiarsi i ruoli… soprattutto e’ molto importante per capire cosa succede… mettendosi ogni tanto… nei panni dell’altro…

    in questo caso molto piu’ difficile per le donne… ruolo riservato per forza di cose alle maestre o alle ballerine con anni di esperienza…

    Bello anche, fra uomini, fare la parte della donna ma “portare” l’uomo… decisamente complesso da dire e soprattutto da fare… ma istruttivo…

    gulp… questo argomento mi stuzzica il post… ora medito e…appena ho un po’ di tempo da dedicare all’articolo…

  47. dctango dctango ha detto:

    scherzi a parte ho già sentito dire che fare la parte dell’altro serve ad imparare meglio e qualche maestro che ho avuto mi ha confessato di averlo fatto, anche per un lungo periodo.

  48. emanueleemanuel emanueleemanuel ha detto:

    Io invece tornerei sul tema SCUOLE, per una risposta sistematica a Chiara (non per riaprire una “discussione infinita”, ma per dare il mio contributo) sul tema “a scuola con il partner di livello superiore”:

    CHIARA DICE: E’ molto utile fare esperienza con pari livello: una brava ballerina può “coprire” i tuoi errori; un bravo ballerino può farti fare cose senza che impari fino in fondo cosa stai facendo (direte che è un bene ma non ne sono estremamente convinta).

    RISPONDO: le prime volte forse il partner bravo copre i tuoi errori, ma pensa ad un corso intero: sono convinto che alla lunga diventi bravo + in fretta!

    CHIARA DICE: Riempiresti le aule di lezione di tanti “maestrini”: troppo forte la tentazione di spiegare dove uno sbaglia.

    RISPONDO: Ovviamente andrebbe adottato un metodo di insegnamento che preveda il rischio di queste dinamiche…

    CHIARA DICE: Le persone che trovi da appaiare potrebbero non avere “empatia”: come ben sai il tango vive anche delle emozioni ” a pelle” e il/la partner te lo devi anche trovare adatto…

    RISPONDO: L’empatia è sempre importante, in milonga, ma a scuola è diverso: è anche importante imparare a ballare con tutti. Si può prevedere delle rotazioni, e in ogni caso, si va a scuola per imparare, non come surrogato della milonga; il partner tuo te lo godi poi, andando alla pratica o alle serate di tango!

    Per concludere, sono convinto ancora che sia un medodo che “da di più”: la coppia fissa poi può mettere insieme ancora più cose, se impara separatamente, no?

    CHIARA DICE: Problemi di altezza, odore, simpatia, imbarazzo, …..

    RISPONDO: Su questo, hai perfettamente ragione in merito a odore e simpatia, mentre i problemi di altezza vanno affrontati come una variabile “tecnica” da risolvere, e…
    riguardo all’IMBARAZZO: io credo che sia una questione da elaborare a livello di coscienza individuale (in questo senso dal tango può venire uno stimolo ad una maggiore autocoscienza psichica…)

  49. Elena ha detto:

    Grazie a tutti per le risposte… e per il benvenuto!

    Per Dctango:
    Sono d’accordo con te!
    Il percorso del tango uno se lo crea come meglio desidera.

    Per Ema:
    Bello invertire i ruoli!
    Peccato che io non sono molto capace…
    E’ molto utile per lo studio,ma non da fare in Milonga.
    Non è il luogo piu oppportuno per provare.

    Per Ale:
    Come fai la volcada?:)
    Meglio di tutti?
    Degli altri non lo so,ma di me sicuramente…o no…:))

  50. Alessandro Alessandro ha detto:

    X Elena…
    Per Ale:
    Come fai la volcada?:)
    Meglio di tutti?
    Degli altri non lo so,ma di me sicuramente…o no…:))

    Ehehe… vabbe’ dai… dopo un po’ di prove riesci a farla bene QUASI quanto me!!!

    ^_____^

    C’e’ poco da fare… anche la Mariana Montes e’ riuscita a dirmi che come donna andrei benissimo… (vuole implicitamente dire che come uomo non sono un granchè ?!?!?! 😉

    e comunque… devo iniziare a preoccuparmi?!?!

    o_O

  51. dctango dctango ha detto:

    Io non lo prenderei come un gran complimento Ale, preoccupati !!! 😉

  52. dctango dctango ha detto:

    Comunque per vedere la nostra Chiara versione sexy avete sbagliato blog e vi rimando a http://aghata.splinder.com/?from=28
    Buona visione 😆

  53. Alessandro Alessandro ha detto:

    x dc!

    ehehe… si… forse dovrei… 😉

    ma… mi diverto… che ci posso fa’

  54. patrizia ha detto:

    Ma sapete dirmi perchè alle porte di Roma non ci sono corsi di tango ? E’ pazzesco ma a soli pochi km dalla capitale ricca di offerte non c’è risposta , eppure è tanta la gente che si sposta fuori città a vivere. Io in passato andavo al Pigneto (ottima scuola) allo IALS, vicino Ponte Milvio, ma non me la sento durante la settimana di fare 40 50 min di strada per una lezione . Che ne pensate?

  55. dctango dctango ha detto:

    Che io ne faccio 60 andata 60 ritorno per andare a Milano (quando non c’è traffico o incidenti in tangenziale). Tutto dipende dalla motivazione che ognuno di noi ha. Comunque è comprensibile… in fondo mi sento un po’ fuori di testa a farmi tutti sti km dopo ore e ore di lavoro. Direi che sei sfortunata a non avere delle opportunità vicine a casa. Perchè non ti organizzi con degli amici, non trovate una palestra e poi non chiedete ad un maestro se è disposto a spostarsi lui o lei ?

  56. doribaby doribaby ha detto:

    Ciao Patrizia, io penso che a Milano (nebbia e traffico a parte!) siamo molto fortunati…le scuole sono tante..oserei dire troppe!!
    🙂

  57. Alessandro Alessandro ha detto:

    Cara Patrizia… anche io sono nella situazione di DC… per trovare la scuola “adatta al sottoscritto” (per essere mostruosamente diplomatici…. 8)

    …. devo percorere piu’ di 50 Km a settimana…

    Ma ne vale la pena…

    Come spesso accade la qualità deve essere ricercata… 8)

  58. lucy ha detto:

    di dove sei, patrizia? davvero sei stata a scuola da a. e e.? fantastici!

  59. angelo ha detto:

    La qualità di un maestro deriva secondo me da una piena conoscenza della disciplina e dalla capacità di insegnarne i fondamenti

    Puo’ essere cosi’ anche nel tango, il cui primo fondamento è imparare a camminare in altro modo.
    Tutti dicono cosi’, a parole, ma non nei fatti..
    Perché per imparare a camminare ci vogliono due cose: un ottimo maestro e un’applicazione seria da parte dell’allievo.
    E’ l’allievo che deve cercare, dentro al proprio corpo, l’asse, l’asse che guida, che dà stabilità, che porta all’ascolto dell’altro, a sentire e interpretare la musica, e tant’altro…….
    La parte piu’ importante di una lezione finisce con l’essere quella relativa alla tecnica.
    Sembra noiosa e sempre uguale, ma è quella che un gradino alla volta dà i suoi frutti.
    Ma lezioni cosi’ fanno scappare la gente, abituata a cose svelte e facili, a messaggi tipo “dieci lezioni bastano per andare in milonga”.
    Il vero maestro non si scompone, resta coerente al suo metodo. Perché sa che è il metodo giusto, e perché vede nelle persone alunni, non clienti.
    E un po’ alla volta impari a ballare il tango, non a “fare i movimenti del tango”, che è cosa completamente diversa (questa sì che è banale e ripetitiva).
    E cominci a fare tua anche l’idea del tango come “ballo di improvvisazione”. Perché il buon maestro non ti ha venduto una “frase fatta”, ma ti ha dato gli strumenti per improvvisare.

  60. Evelina Gibaldi ha detto:

    Vorrei capire se iniziando a ballare il tango a scuola, corso principianti, sia corretto ballare sia a lezione che durante la pratica sempre con lo stesso patner. Gli allievi del corso avanzato non invitano, ballano tra loro. Poi se hai il patner neppure l’aiutante del maestro ti calcola. Io, purtroppo ho il problema di dover vincere la timidezza di ballare con estranei e soprattutto, capire la guida. Cosa che non imparerò continuando con questo sistema. Ammesso che qualcuno una volta mi dovesse invitare così facendo sicuramente non sarei all’altezza. Potete consigliarmi , sono confusa magari, sbaglio. Grazie

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