Musica fratelli!

PUBBLICATO IL 2 Maggio 2008

Nella storia del tango non è stato raro trovare intere famiglie di musicisti che si son dedicati allo stesso genere. Forse perchè le famiglie erano numerose, forse perchè in casa si respirava aria di musica, forse perchè c’erano parecchie origini italiane e si sa…gli italiani avevano famiglie numerose…e sono un popolo di musicisti e navigatori… 😉
Sta di fatto che molti dei nostri amati beniamini erano imparentati.

Una orchestra di Julio De Caro

I primi che mi vengono in mente sono i Greco (Angel, cantante e chitarrista con Vicente, bandoneonista e direttore, entrambi compositori); oppure i De Caro (Angel, violinista e direttore con Francisco, pianista, anch’essi entrambi compositori); gli infiniti Lomuto (Enrique e Francisco, pianisti, direttori e compositori con Victor, bandoneonista e chitarrista; Hector il direttore … ne ho dimenticato qualcuno, a parte mamma e papà?). E come non nominare i più famosi: i Canaro (Francisco, violinista e direttore con Juan, bandoneonista, direttore, entrambi compositori); o i Caló (Miguel, bandoneonista con Roberto, pianista, cantante e attore, nonchè entrambi direttori e compositori); e che dire dei Fresedo (Emilio, poeta e violinista con Osvaldo, bandoneonista, direttore e compositore).

Una delle orchestre di Francisco Canaro

Poi c’era anche il terzetto dei Di Cicco (Ernesto, bandoneonista, Fioravanti, pianista e Minotto, bandoneonista, compositore e direttore).
Ce ne sono veramente tanti ancora, ma quelli che non posso dimenticare sono i fratelli Pizarro: anche loro in cinque! 🙂
Parliamo di Alfredo, bandoneonista e direttore; Domingo, chitarrista e direttore; Juan José, bandoneonista e compositore; Manuel, bandoneonista, direttore e compositore; e per finire Salvador, bandoneonista e direttore.

Una orchestra di Francisco Lomuto (fra i bandoneon Manuel Pizarro)

Questa rassegna non tiene conto poi delle donne di famiglia. Sicuramente almeno una sorella per famiglia suonava il piano secondo il costume dell’epoca, poi magari però non lo faceva per il pubblico se non per pochi amici.
La cosa più curiosa era che spesso i genitori, entrambi o uno dei due, non volevano che i figli si dedicassero alla musica, perchè era diffusa la credenza (forse fondata) che la vita del musicista era una vita da dissoluti, senza grandi prospettive lavorative. Qualche volta un genitore musicista invece incoraggiava il figlio a studiare, ma per generi più classici… Non era il caso dei Lomuto, con mamma e papà musicisti, quasi per forza dovevano seguire il solco… A quanto pare, in un modo o nell’altro, questi ragazzi un appoggio per coltivare la passione musicale lo hanno trovato. Ad esempio la nonna di Manuel Pizarro pensò a fomentare la passione per la musica dei nipoti. Racconta infatti lo stesso Manuel che fu lei a comprargli il primo bandoneon per seguire le lezioni di Juan Maglio Pacho. Emmenomale! Si poteva rinunciare a un simile maestro? 🙂
Quasi quasi me la vedo davanti questa nonna! 🙂

Una formazione di Minotto di Cicco 

Spesso poi lavoravano insieme gli uni con gli altri, in uno scambio di famiglie da capogiro: capitava che uno dei fratelli Piazarro suonasse con uno dei Greco, oppure per uno dei Canaro; e che la settimana dopo invece un altro Greco suonasse con lo stesso Pizarro ma con un altro Canaro… e quando poi si incontravano all’estero, magari a Parigi? Un Lomuto con un Canaro, un Calò con un Fresedo, un Di Cicco a suonare per un Fresedo e così via … Questo splendido mischione di fratelli di tango! Mi affascina e incuriosisce! 😀
Ma c’è da perderci il sonno per star dietro a tutte le combinazioni! 🙂

Un caro saluto
Chiara

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