De Amicis a Buenos Aires

PUBBLICATO IL 9 Giugno 2008

Edmondo De Amicis, il papà del libro Cuore, fu, fra le altre cose, anche inviato del giornale “La Nazione” di Firenze. Grazie alle conoscenze in campo giornalistico, acquisite in quella occasione, nel 1884, in una sorta di gemellaggio con La Nacion di Buenos Aires, visitò le citta sul Rio de la Plata. Sia a Buenos Aires che a Montevideo tenne conferenze per raccontare degli illustri italiani, fra quelli amati oltre oceano. Nel 1889 pubblica il bellissimo Sull’Oceano, dove racconta la traversata Genova-Buenos Aires fatta in quella occasione.

Il libro racconta il viaggio degli emigranti in cerca dell’America! Le aspettative, i timori, i desideri di chi viaggiava nella classe economica, contrapposti ai pensieri di chi, come lui, viaggiava in prima o seconda classe. QUI  potete leggere il libro o qualche pagina in formato elettronico. Un bellissimo spaccato della relatà dei nostri nonni, di quelli che a Buenos Aires hanno senz’altro contribuito a creare il tango per quello che è.

L’imbarco…
Quando arrivai, verso sera, l’imbarco degli emigranti era già cominciato da un’ora, e il Galileo, congiunto alla calata da un piccolo ponte mobile, continuava a insaccar miseria: una processione interminabile di gente che usciva a gruppi dall’edifizio dirimpetto, dove un delegato della Questura esaminava i passaporti.La maggior parte, avendo passato una o due notti all’aria aperta, accucciati come cani per le strade di Genova, erano stanchi e pieni di sonno. Operai, contadini, donne con bambini alla mammella, ragazzetti che avevano ancora attaccata al petto la piastrina di latta dell’asilo infantile passavano, portando quasi tutti una seggiola pieghevole sotto il braccio, sacche e valigie d’ogni forma alla mano o sul capo, bracciate di materasse e di coperte, e il biglietto col numero della cuccetta stretto fra le labbra. Delle povere donne che avevano un bambino da ciascuna mano, reggevano i loro grossi fagotti coi denti; delle vecchie contadine in zoccoli, alzando la gonnella per non inciampare nelle traversine del ponte, mostravano le gambe nude e stecchite; molti erano scalzi, e portavan le scarpe appese al collo. Di tratto in tratto passavano tra quella miseria signori vestiti di spolverine eleganti, preti, signore con grandi cappelli piumati, che tenevano in mano o un cagnolino, o una cappelliera, o un fascio di romanzi francesi illustrati, dell’antica edizione Lévy….

La partenza…
…Nella città brillavano già dei lumi. Il piroscafo scivolava pian piano nella mezza oscurità del porto, quasi furtivamente, come se portasse via un carico di carne umana rubata. Io mi spinsi fino a prua, nel più fitto della gente, ch’era tutta rivolta verso terra, a guardar l’anfiteatro di Genova, che s’andava rapidamente illuminando. Pochi parlavano, a bassa voce. Vedevo qua e là, tra il buio, delle donne sedute, coi bambini stretti al petto, con la testa abbandonata fra le mani. Vicino al castello di prua una voce rauca e solitaria gridò in tuono di sarcasmo: – Viva l’Italia! – e alzando gli occhi, vidi un vecchio lungo che mostrava il pugno alla patria. Quando fummo fuori del porto, era notte.
Rattristato da quello spettacolo, tornai a poppa, e discesi nel dormitorio di prima classe, a cercare il mio camerino….

L’arrivo….
“…Quando misi piede a terra, mi voltai a guardare ancora una volta il Galileo, e il cuore mi batté nel dirgli addio, come se fosse un lembo natante del mio paese che m’avesse portato fin là. Esso non era più che un tratto nero sull’orizzonte del fiume smisurato, ma si vedeva ancora la bandiera, che sventolava sotto il primo raggio del sole d’America, come un ultimo saluto dell’Italia che raccomandasse alla nuova madre i suoi figliuoli raminghi.”

Da leggere sotto all’ombrellone…tempo permettendo!!!
Un caro saluto
Chiara

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3 commenti

  1. maniacus ha detto:

    Grazie Chiara, come sempre molto stimolante, mi viene in mente quel bellissimo film di due anni fa mi pare fosse “L’america”, magari si trova qualcosa su yottube

  2. Chiara Chiara ha detto:

    forse “la leggenda del pianista sull’oceano”
    Bellissimo film davvero!
    🙂

  3. deborah deborah ha detto:

    Brava come sempre Chiara a trovare queste perle. Chissà tra quei passeggeri quanti di loro avranno poi intrecciato la loro vita con il tango, magari come compositori, come musicisti, come ballerini, e chissà quante di quelle donne avranno ispirato i brani che ancora oggi balliamo…

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