Il tango della rana

PUBBLICATO IL 11 Giugno 2008

Parliamo del tango Al compas del corazon. Abbiamo già raccontato del suo casuale “debutto” in questo POST, e Niky ce lo ha tradotto QUI, però oggi voglio aggiungere un simpatico aneddoto che ho letto sul libro di Benedetti (Las mejores letras de tango).

Lo stesso autore, Domingo Federico, raccontava di come si ispirò per scrivere questa bellissima melodia. Studiava medicina e durante una lezione di anatomia, il professore fece fare un esperimento su una rana. Dovevano applicare le teorie di Galvani secondo cui, grazie agli impulsi elettrici, avrebbero potuto veder battere il cuore di una rana dissezionata. Il ritmo del cuoricino, l’alternarsi di sistole e diastole, suggerì così il ritmo del tango. Subito telefonò entusiasta a Exposito, canticchiandogli la melodia e raccontandogli la fonte dell’idea. Exposito raccolse l’idea e creò le parole completando il capolavoro

Late un corazón,
déjalo latir…

A registrare il capolavoro ci pensò poi Calò con Raul Beron (QUI)…ma questo lo abbiamo già raccontato….
🙂

Un caro saluto
Chiara

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3 commenti

  1. dctango dctango ha detto:

    In provincia fanno la sagra delle rane (fritte) 😛

  2. Chiara Chiara ha detto:

    Brrrrr!
    Mai mangiata una rana!

  3. dctango dctango ha detto:

    NEanch’io confesso !!! Ma magari mentre scende giù….si sente nel gargarozzo “latir un corazon” bleahhh

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